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La Virtus Segafredo vince la battaglia contro Strasburgo: 87 – 81

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 87 – 81   (13-18; 40-40; 61-58)

Virtus Segafredo: Punter 26, Pajola 6, Taylor 10, Baldi Rossi 5, Cappelletti n.e., Kravic 8, Aradori 9, Berti n.e., M’Baye 11, Cournooh 7, Qvale 5, Camara n.e. All. Sacripanti

 

SIG: Collins 20, Beyhurst, Serron 7, Eddie 11, Nzeulie 8, Green 12, Pietrus, Lang 2, Goulmy n.e., Fall 13, Traoré 8. All. Collet

Arbitri: Ciulin (ROL), Zashchuck (UKR), Susilov (EST)

Tiri liberi: BO 13/15; ST 12/18

Rimbalzi: BO 32; ST 38

Falli: BO 18; ST 18

Tiri da 2: BO 22/42; ST 24/56

Tiri da 3: BO 10/24; ST 7/12

Partita di cartello, per il girone D della Basketball Champions League, oggi al PalaDozza. Si scontrano la Virtus Segafredo, prima in classifica, e la SIG Strasburgo, che la segue a due punti. I francesi appaiono estremamente agguerriti con un roster di primordine su cui spicca Mike Green, ma ci sono Traoré, Pietrus, Eddie, Mardy Collins che possono egregiamente dire la loro. E un gigante come Fall, poco tecnico ma imponente. Sarà molto interessante verificare la tenuta della Segafredo, questa sera.

Ad inizio comunque apre le marcature M’Baye, tuttavia Fall replica subito ponendo in evidenza la sua colossale statura. La SIG difende con tanta energia, ma la Virtus non le è da meno. Risultato: punteggio basso, tiri spesso forzati, palla che gira a stento. Un leggero predominio francese è conseguente ad una media un po’ migliore nelle realizzazioni sia da due che da tre. Sul 13-18 si va alla prima sosta. La partita, finora, è più tesa che bella.

Pajola esalta subito il PalaDozza ad inizio secondo quarto. Bella penetrazione, rubata, difesa aggressiva su Green (che gli costa però subito un fallo). Peraltro ora ai francesi si è scaldata la mano, e in un primo momento sembrano ripetere il tentativo di fuga del primo periodo. Ma non è così: Cournooh, Baldi Rossi, Taylor impongono lo stop, finché Kravic su alley-oop ricevuto da Taylor sigla il sorpasso: 26-25, al quindicesimo minuto. La qualità tecnica di alcuni giochi è aumentata, senza che sia calata l’intensità. La partita è pertanto salita di tono, con un punto a punto rotto più che altro da due scelte arbitrali discutibili che permettono ai francesi di prendere un piccolo vantaggio dalla lunetta. A dodici secondo dall’intervallo tuttavia Baldi Rossi riporta il tutto in parità: 40-40. Punteggio salomonico perfettamente in linea con quanto visto sul campo. Strasburgo ha una fisicità accompagnata da una tecnica anche ottima in parecchi dei suoi giocatori. Collins sta facendo molto male (14 punti), Green è quello che ci si aspettava: esperienza, regia, mano calda quando occorre. Tra i virtussini Pajola è la sorpresa più piacevole, gli altri si dividono le incombenze sia in attacco che in difesa con una prestazione di squadra che immaginiamo non possa che piacere a Sacripanti. Oggi il clima tecnico è quello dell’Europa, si vedrà se la Virtus riuscirà a tenerne il ritmo.

Alla ripresa, non cambia il copione, seppure i bolognesi mostrino un certo affanno nel contenere gli assalti della SIG. Nonostante tutto, dopo l’ennesimo tentativo di fuga dei francesi, una agognatissima tripla di Punter riporta i suoi in vantaggio a metà periodo. Ora la partita si fa molto spigolosa, e la terna arbitrale non pare la più adeguata a reggerne le briglie. Punter sbaglia molto, ma segna canestri fondamentali. Taylor deve uscire per un contestatissimo terzo fallo; Traoré lotta a rimbalzo in attacco e realizza. Ci si picchia, in campo, e anche il pubblico si scalda; doppio tecnico a Punter e Green, prima, poi a Collins. Una gran tripla di Cournooh segna un piccolo allungo Virtus. Un boato saluta una palla contesa che si tramuta in possesso Segafredo, ma siamo sempre lì: il + 6 torna +3 all’ultima sosta: 61-58. Francamente l’incoerenza di certi fischi lascia assai perplessi. Ormai è soprattutto una gara di nervi.

È confortante come la Virtus torna in campo per l’ultima frazione, riuscendo a mantenere il controllo del match, ma con questi è questione di attimi: una tripla di Nzeulie riaggiancia, un’altra di Eddie sorpassa: 67-69, dopo tre minuti e qualcosa. Qvale e Taylor indicano la strada della ripartenza (bel assist del play), Fall si prende una stoppatona da M’Baye che fa quasi crollare le tribune. A 4’24” dalla fine siamo sul 73-69. A conclusione di un elaborato giro-palla Punter mette la tripla del 76-69. Fall fa uno su due ai liberi, ma l’azione dopo impone i suoi centimetri. Aradori risponde con un inusitato uno su due, ancora dalla lunetta, però M’Baye prende un sontuoso rimbalzo in difesa prima della nuova tripla di Punter. Fall è sempre lì, sornione sotto il tabellone, una volta, un’altra ancora, tuttavia la serata di Punter adesso si illumina con una tripla di tabella: 85-76 a 53” dalla fine. Time out di Strasburgo. Nzeulie riavvicina la SIG con una tripla, ma un pick’n’roll Taylor-Qvale tiene i bolognesi sul +6, 87-81. Nuovo time out, mancano però solo 15” e la partita è segnata. 87-81 rimane il punteggio conclusivo.

La Virtus Segafredo in questo modo ha confermato che in questa BCL può starci, eccome. Ancora una volta è stata la prova di squadra a convincere, anche quando i solisti si sono espressi coi loro acuti. Finalmente si è rivisto il Punter decisivo, ma l’emblema di questa partita è stata la grinta con la quale il diciannovenne Pajola ha retto il campo, dando dimostrazione di una personalità che cresce di partita in partita. Bella vittoria, dunque, e marcia che prosegue come meglio non si poteva prevedere in casa virtussina.

 

di seguito il link per la conferenza stampa a fine gara:

https://www.youtube.com/watch?v=fSI1y1Kh6nE

 

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