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La Virtus Segafredo cade a Sassari: 91 – 77 per il Banco di Sardegna

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BANCO DI SARDEGNA SASSARI – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA     91 – 77    (22-17; 43-38; 70-57)

Banco di Sardegna: Spissu 8, McLean 11, Bilan 12, Re n.e., Bucarelli n.e., Devecchi n.e. Evans 17, Magro, Pierre 18, Gentile 7, Vitali 8, Jerrells 10. All. Pozzecco

Virtus Segafredo: Gaines 3, Deri n.e., Pajola 3, Baldi Rossi 12, Markovic 5, Ricci, Delia 7, Cournooh5 , Weems 11, Nikolicn.e., Teodosic 22, Gamble 9. All. Djordjevic

Arbitri: Sahin, Biggi, Grigioni

Tiri liberi: SS 13/16; BO 10/16

Falli: SS 21; BO 20

Rimbalzi: SS 43; BO 41

Tiri da 2: SS 24/44; BO 17/32

Tiri da 3: SS 10/26; BO 11/35

La partita degli ex: a Sassari giocano Spissu, Gentile e Michele Vitali, tre giocatori che – ciascuno a suo modo – hanno incrociato le proprie vite con le V Nere. Oggi però in gioco è qualcosa di diverso dalle motivazioni personali: in campo sono la prima e la seconda di un campionato ancora tanto lungo ma che sta cominciando a prefigurare quali dovrebbero esserne le protagoniste assolute. Pozzecco e Djordjevic si sono profusi in reciproci complimenti, nel prepartita, ma è indubbio che in campo sarà battaglia asperrima, anche perché Sassari soprattutto in casa (dove fin qui ha perso solo una strana partita con Trieste) fa dell’intensità di gioco un’arma letale, assieme a un potenziale sul tiro da tre di tutto rispetto. La Virtus dovrà stare attentissima a non ripetersi con i consueti approcci dopolavoristici: qui non sarebbe affatto facile rientrare. Per la cronaca, oggi tocca a Hunter lasciare spazio a Delia.

I quintetti schierano Spissu, Vitali, Evans, Pierre e Bilan in biancazzurro, Markovic, Cournooh, Weems, Ricci e Gamble in bianconero. Come volevasi dimostrare, l’inizio è ad handicap. Dopo 3’08” sospensione Virtus su un imbarazzante 10-0, figlio di un atteggiamento molle, molle di cui è emblema un errore di Markovic su appoggio facile facile. Dentro allora Milos per Cournooh: non cambia granché, in un primo momento, fino a quando non indossa il costume di Santeodosic e dal – 10 con la sua regia e le sue triple si torna a -2, con Pozzecco che stoppa la gara a 1’56 dal primo intervallo. Il time out è efficace: nuovo 5-0, poi il solito dio serbo inventa una penetrazione che sulla sirena fissa il 22-17.

Ripartenza ancora una volta rivedibile, nonostante sul parquet si alternino i protagonisti: due facili canestri bianconeri non frenano i sardi che puniscono soprattutto dall’arco, dove si trovano troppo spesso liberi. Santeodosic non ci sta e con due triple e un assist costringe il Poz a richiamare time out (33-27 dopo 3’). Nel frattempo Ricci viene tolto dalla partita con un terzo fallo estremamente dubbio, peraltro con un Baldi Rossi in formato super. Tra gli isolani buone cose arrivano un po’ da tutti, cosicché ogni volta che la Virtus si avvicina Sassari trova nuovi piccoli break positivi. Ultimi attimi del periodo in pieno bailamme culminato in un tecnico alla panchina di casa. Si ferma, così, sul 43-38 una gara di grande intensità emotiva.

Uno 0-5 in avvio ridà fiato ai bianconeri. In realtà si continua con un parziale in sostanziale pareggio, finché Evans non inventa una serie di numeri sotto canestro che rilanciano Sassari: 56-47 al 25’. Una tripla di Vitali (61-47) è un vero schiaffo agli avversari. La differenza sta anche qui: la Dinamo da tre sta tirando col 38%, la Virtus col 27. Terzo quarto da dimenticare, per la Segafredo: -13, 70-57; la partita non è ancora finita ma in estrema salita per le Vu Nere.

Ultimo tempo che fatichiamo a comprendere. Da un lato Sassari in fiducia anche eccessiva indotta a errori anche sciocchi per eccesso di tranquillità, dall’altro la Segafredo che non trova lo spunto innanzi tutto mentale per approfittarne. Una penetrazione di Cournooh dopo una tripla di Pajola spaventa infine Sassari. Una nuova tripla del n.25 bolognese addirittura riavvicina a -4, ma Spissu spezza le gambe con una tripla chirurgica (79-72) che spiana la strada al successo definitivo dei suoi. Teodosic in questi ultimi minuti ha probabilmente forzato un po’ troppo, ma è nella gestione del gioco che effettivamente la Dinamo ha costruito la propria vittoria, riuscendo a neutralizzare la difesa bolognese con una lucidità a tratti devastante. Eppure, a 5 minuti dalla fine si era tornati sul -4: da una parte il carattere vincente di Spissu ha prodotto la tripla che ha ucciso la gara, dall’altra è finita la benzina. Termina in questo modo con una piccola débacle per Bologna per lo scarto conclusivo di 14 punti, 91-77, che fotografa la gara nel suo insieme. È la seconda sconfitta in campionato per la Segafredo, che ha perso per strada oggi Gaines per una botta al ginocchio. Ora, il derby. Il Banco di Sardegna viceversa ha confermato di attraversare un momento di grande forma, con un roster davvero lungo pieno di protagonisti potenziali. Forse non è lo stesso per i bolognesi che invece ora come ora sembrano troppo serbo-dipendenti

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