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Fortitudo: un ritorno da ricordare

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Ormai inflazionata enormemente, la cavalcata della passata stagione della Fortitudo in serie A2 rimarrà negli annali per due motivi. Il primo sono, senza dubbio, i record raggiunti dai biancoblù con al timone Antimo Martino; il secondo, invece, il ritorno dopo una lunga assenza sul palcoscenico più importante del basket italiano: l’A1.

ASPETTATIVE.

Una calda estate ha accompagnato la formazione bolognese, tra sogni e aspettative della piazza, insieme agli obiettivi della società, pronta a puntare in alto ma ben cosciente del proprio potenziale e dei propri limiti. Coach Attilio Caja definì la Fortitudo una finta neopromossa, sentenza figlia di un mercato di profilo tutt’altro che basso da parte dell’Aquila: Rok Stipcevic, Kassius Robertson, Ed Daniel, Henry Sims e, ciliegina sulla torta, Pietro Aradori. Una serie di nomi che, in aggiunta ai giocatori già presenti, hanno permesso a Antimo Martino di creare un mix d’esperienza e qualità altamente coeso, in grado di fornire prestazione altisonanti ma, allo stesso tempo, di fare grossi passaggi a vuoto, non riuscendo così a trovare quella continuità necessaria per affermarsi come formazione di punta della Lega.

CAMPIONATO.

Ai nastri di partenza non ha disatteso le aspettative la Fortitudo, trovando la prima vittoria stagionale all’esordio contro “l’acerrima nemica” Pesaro, bissando il risultato la settimana seguente con l’impresa casalinga contro Milano. Nonostante il successo contro la corazzata meneghina, il tonfo esterno contro l’Openjobmetis Varese ha riportato la piazza biancoblù con i piedi per terra, dando inizio a quell’andamento ondivago che ha poi caratterizzato tutto il campionato della squadra di Antimo Martino. Nonostante un rendimento più che positivo tra le mura di casa, durante l’arco della stagione è stato il fattore esterno a creare più di qualche grattacapo a Mancinelli & Co., non permettendogli di fare così quel salto di qualità per rivelarsi come contendente per la vetta della classifica.

DERBY.

Il ritorno in A1 ha significato tante cose per l’Aquila ed i suoi tifosi, in primis il ritorno del derby di basket city. Uno spartiacque importante per la stagione biancoblù, giunto dopo quattro vittorie ed una sola sconfitta. Bottino importante ma che non ha impedito alla Virtus di mettere in mostra tutta la sua qualità, schiantando la Fortitudo con un perentorio 94-62 il giorno di Natale, facendole smarrire l’orientamento.

COPPA ITALIA.

La débâcle del Palafiera è stata seguita dalla sconfitta contro l’Allianz Pallacanestro Trieste, dove si sono rese evidenti le numerose scorie derivanti dal pesante passivo subito pochi giorni prima contro i bianconeri. Risultato negativo che non ha però impedito ai biancoblù di qualificarsi matematicamente per la Coppa Italia, imponendosi la settimana seguente su Reggio Emilia. Un ritorno in uno dei massimi palcoscenici italiani che ha visto, contro ogni pronostico, la Fortitudo qualificarsi al secondo turno a discapito della Germani Brescia, salvo poi capitolare contro lo strapotere dell’Happy Casa Brindisi.

CONCLUSIONE.

Poco altro nella stagione biancoblù: 2-3 il bilancio post Reggio Emilia, che ha accompagnato la Fortitudo alla partita inconsapevolmente conclusiva di questa annata. Positivo il bilancio complessivo dell’Aquila, vincente in undici delle ventuno partite totali disputate, nonostante l’andamento ondivago che ha caratterizzato gran parte della stagione. Piacevole sorpresa, ma neanche troppo, la guida di Antimo Martino: alla prima esperienza nella massima serie e con una squadra nuova in larga parte, ha saputo confrontarsi al meglio con squadre più competitive della sua, imponendo il proprio credo cestistico. A livello di organico, invece, sono state molteplici le delusioni: in primis Rok Stipcevic, accompagnato da grandi aspettative e risultato al termine della stagione come il peggior straniero della Lega A1. Ma non solo: anche il reparto “senatori” non ha rispettato le aspettative, con qualche sprazzo di classe da parte di capitan Mancinelli, Cinciarini e Leunen, ma non all’altezza del massimo palcoscenico cestistico italiano. Nonostante ciò, la stagione del ritorno in serie A è stata più che positiva, in grado di regalare all’Aquila non solo il ritorno in Coppa Italia, ma anche quello in una coppa europea, con la possibilità di iscriversi per la prossima annata alla Basketball Champions League.

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