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Fortitudo, dopo il k.o. a Trento arriva una sosta per ragionare. L’editoriale del lunedì

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È un momento non certo semplice, duro dove l’unica cosa da fare è rimboccarsi le mani. 
La sconfitta 84-77 a Trento di ieri ha lasciato un bel amaro in bocca. La Fortitudo ha giocato al meglio delle proprie possibilità per 35 minuti, andando per tre volte sulla doppia cifra di vantaggio, ma poi nel quarto periodo è crollata sotto i colpi di Flaccadori e Bradford. 

E allora adesso arriva la sosta e ci si interroga su cosa potrebbe succedere nel prossimo futuro. Innanzitutto, in questi giorni, la Effe dovrà recuperare la miglior forma fisica e ritrovare gli acciaccati Leonardo Totè e Stefano Mancinelli. Per quanto riguarda, invece, il lungo degente Matteo Fantinell siamo arrivati al punto di dare una soluzione definitiva al rebus sul suo status di salute. Le voci in questi giorni sono state tante e diverse. Ma, quale è la verità sul playmaker? 
Da qui poi la società dovrà fare le più attente valutazioni. 
Nelle ultime ore si è parlato di un concreto interesse di Milano per Tommaso Baldasso. Qualora partisse, diretto alla corte di Ettore Messina, la Kigili dovrà degnamente sostituirlo. 
Martino nel post-partita al PalaTrento ha chiuso la sua conferenza stampa con un pensiero piuttosto diretto: “Stiamo avendo poco da molti giocatori e questo chiaramente non ci aiuta. La squadra è cresciuta, è evidente, ma ora serve che qualcuno inizi a contribuire altrimenti diventa dura: ci sono momenti in cui c’è bisogno di tutti, e non possiamo contare sempre sugli stessi”. 
Sarebbe ingeneroso fare i nomi di questi “molti giocatori” che cita il coach molisano. La situazione in casa Fortitudo è sotto gli occhi di tutti. 

La sosta deve curare le ferite, non lacerarle ancora di più. L’ambiente deve stare compatto, ma la situazione va risolta nel miglior modo possibile. Altrimenti lo spettro di una stagione difficilmente rimediabile è dietro l’angolo. 

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