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Riecco la Effe! Trieste annientata 96-60

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KIGILI FORTITUDO BOLOGNA – ALLIANZ PALLACANESTRO TRIESTE 96-60 (30-21; 23-11; 14-17; 29-12)

 

Statistiche:

Bologna: Casali ne, Gudmundsson 7, Aradori 17, Durham, Zedda, Procida 19, Manna, Benzing 6, Feldeine 4, Charalampopoulos 6, Groselle 24, Borra 13. All.Martino

Trieste: Banks 14, Davis Jr 2., Fernandez 10, Konate 4, Deangeli 6, Mian, Delia 17, Cavaliero, Grazulis 7, Lever. All.Ciani

Tiri Liberi BO 21/27 TR 14/20

Tiri da 2 BO 24/37 TR 22/42

Tiri da 3 BO 8/27 TR 1/16

Falli BO 19 TR 29 

Rimbalzi BO 38 TR 33

 

Arbitri: Martolini, Nicolini, Dori.

Quintetti iniziali: 

Fortitudo: Durham, Feldeine, Aradori, Charalampopoulos , Groselle.

Trieste: Fernandez, Deangeli, Banks, Grazulis, Delia.

 

Una Fortitudo più al completo del solito e alla ricerca di una reazione dopo le ultime, complicate settimane, ospita nel Monday Night del Paladozza una tra le formazioni più convincenti di questa prima parte di campionato ed ostica avversaria nelle ultime stagioni: l’Allianz Trieste. Proprio il gruppo allenato da coach Ciani e dell’ex Banks aggiunge al roster anche il playmaker americano Corey Davis Jr. puntando a consolidare la propria posizione in zona playoff (o Final Eight di Coppa Italia). Questa volta è finalmente quella della effe che gestisce bene il vantaggio accumulato nel primo tempo, non si sfalda e dilaga nel finale tornando a vincere dopo circa un mese. Groselle fondamentale sotto le plance, Borra ottimo cambio, Procida da show-time.

Aprono le danze i centri delle due squadre Groselle e Delia prima che la palla passi nelle mani calde di Aradori che con due triple consecutive firma il primo tentativo di allungo biancoblu. Ci vuol ben altro, però, per impensierire la solidità ospite. Scaldano i motori Banks e Grazulis per il primo sorpasso triestino anche se si gioca a contatto, 14-14 a metà primo quarto. Mentre la effe scommette sulle soluzioni dalla lunga distanza e sulla forza di Groselle che pare superare Delia nel confronto diretto, Trieste preferisce affidarsi ai tiri dalla media. Il risultato rimane straordinariamente in equilibrio tra attacchi che sbagliano poco e difese a tratti distratte. Tra le due è quella di Trieste a farsi sorprendere maggiormente e la Fortitudo prova ad approfittarne portandosi sul +4 (22-18) dopo 8′. Si sollevano i boati del Paladozza alle triple di Aradori e Benzing sul finire del periodo che portano la Fortitudo a +9 (30-21) dopo i primi 10′.

Toccante striscione della Fossa a ricordare le vittime del Salvemini (ricorso da pochi giorni il 31°anniversario) tra primo e secondo quarto prima di riprendere sempre dalla Fortitudo che fa lievitare a +15 il proprio vantaggio con un 6-0 di parziale nei primi due minuti. Time out obbligatorio per coach Ciani nel tentativo di interrompere il flusso biancoblu. Dalla lunetta con Fernandez prova a rimettersi in partita Trieste anche se i lunghi di Martino continuano a risultare i pericoli maggiori per la difesa ospite. Punti importanti da Borra prima dello scippo ad opera di Procida che va a schiacciare infuocando il palazzo e certificando il momento di difficoltà dell’Allianz, testimoniato dal 43-25 a meno di 6′ dall’intervallo. Che Procida si esalti davanti al proprio pubblico è ormai noto, anche questa volta non è da meno e continua a dare spettacolo inchiodando anche l’alley oop suggerito da Durham in contropiede. Banks prova a far ragionare i suoi ricercando soluzioni offensive semplici ma pare l’unico dei biancorossi, la effe se ne accorge e ne approfitta raggiungendo il +22 (52-30) dalla lunetta quando mancano 3 minuti al termine del secondo quarto e la spinta non si esaurisce nonostante riprenda parzialmente tono, almeno nell’atteggiamento, il tentativo di rimonta avversario. Negli ultimi secondi del periodo si riprende un po’ il fiato facendo scorrere il cronometro. Si torna negli spogliatoi sul 53-32.

L’approccio più aggressivo di Trieste ai secondi 20′ è l’unico possibile per riaprire la gara. Con fatica si riporta sotto le due decine di distacco e soprattutto strega il canestro biancoblu; solamente Groselle riesce a sfuggire alla maledizione. Occorre tornare ad alzare i giri del motore biancoblu ed allora ci pensa Groselle che però commette anche il terzo fallo e si accomoda in panchina. 61-45 superata la metà del terzo quarto, ospiti che si affidano all’asse play-pivot e Fortitudo che perde confidenza con il ferro. Il referto non si aggiorna per qualche minuto, una diffusa mancanza di lucidità prevale dando spazio a conclusioni forzate. A riaggiornarlo ci pensa Borra a 2′ dalla fine del periodo. Momento nervoso sul parquet, falli da entrambi i lati e bonus che si esauriscono, la partita si sposta ai liberi. Rimane on fire Borra che firma il nuovo +20 (67-47) spinto dagli applausi scroscianti del Paladozza, mitigato poco dopo. 67-49 a 10′ dalla fine.

Può essere la volta buona per la Fortitudo, non deve ripetere i quarti quarti delle ultime settimane. La squadra di Ciani la butta subito sull’aggressività commettendo 4 falli nel primo minuto e mezzo, la Kigili risponde con una nuova schiacciata di Procida, ormai specialista nella prodezza. Si allarga nuovamente il gap (75-52) che a 7′ dal termine diventa un bottino da conservare e gestire con intelligenza dagli uomini di Martino. La tripla di un Procida completamente in transagonistica sa di bomba della staffa anticipata a metà periodo. Il canestro di Gudmundsson certifica il +31 (87-56), solo un miracolo può cambiare l’esito finale di una partita che si avvia alla sua conclusione con qualche minuto di anticipo. Niente miracolo triestino, anzi, la Fortitudo comincia a scaldare i muscoli in vista del derby di domenica prossima arrotondando le proprie statistiche. Finisce 96-60, festa grande sugli spalti, biancoblu fuori dall’apnea. 

 

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