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I trionfi della Virtus – ventiseiesima puntata – 2001: per la seconda volta campioni d’Europa

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Foto Virtuspedia


Anno di scissione 2000/01, da una parte la Fiba con la Suproleague, dall’altra l’Uleb con l’Eurolega, con la Virtus che esordisce ad Atene contro l’AEK. Rigaudeau è l’anima di una grande rimonta da meno 16, le V nere sorpassano, ma perdono di un punto e un punto solo segna anche Ginobili…si rifarà. Nove vittorie consecutive permettono alla Kinder di vincere il girone. Ancora percorso netto negli ottavi, 2-0 all’Estudiantes, nei quarti, ma che fatica battere due volte Lubiana (80-79 a Casalecchio al supplementare, 81 a 79 fuori casa), poi anche in semifinale il cammino prosegue senza ostacoli, 3-0 alla Fortitudo, 103-76 e 92-84 in casa, ma soprattutto 74-70 al PalaDozza dopo aver recuperato un meno 18 nell’ultimo quarto con un incredibile parziale di 25-1. In finale c’è il Tau e dopo 16 vittorie la Virtus torna a perdere: sfugge infatti gara uno sul campo di casa, pagando l’assenza di Griffith. Passano due giorni, Rashard gioca e le V nere vincono nettamente, 94-73.

Reduce dal successo in Coppa Italia, la Virtus va a giocare gara tre in Spagna e domina ancora, 80-60, ma il Tau pareggia i conti in gara quattro. Si torna in Italia per la decisiva gara cinque. La Kinder parte forte, 13-5, ma poi Rigaudeau (18 punti con 2 su 4 da due e da tre e 8 su 9 in lunetta) e Griffith (14 punti, con 4 su 4 e 6 su 7 nei tiri da un punto, con anche 10 rimbalzi) commettono il secondo fallo e vanno in panchina, così i baschi recuperano, approfittando anche del lieve infortunio che costringe Stombergas a uscire momentaneamente, sostituito da Foirest che segna 5 punti in 30″. A fine primo quarto quindi squadre vicine, 19-18. I bolognesi provano a fuggire anche nel secondo periodo, 29-22 al 14′, con tre liberi di Rigaudeau. Il quarto fallo di Foirest e Stombergas produce solo un 33-24, perché Bologna è imprecisa ai liberi in questa fase (30 su 39 alla fine, ma molto peggio gli spagnoli con 19 su 34).

Sulla sirena di metà gara Bennett infila la bomba del 42-37. Sul 47-41 al 23′ arriva il quarto fallo di Griffith, che segue di poco il terzo, ma con i liberi e una tripla Rigaudeau lancia di nuovo la Virtus nel terzo quarto, 52-42 al 24′, Ginobili (16 punti con 6 su 9 da due, 1 su 4 da tre e 1 su 1 ai liberi, con anche 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi) incrementa il vantaggio, 57-44 al 27’30”, ma il Tau non ci sta e con uno 0-8 (tutto di Bennett che si giova dell’uscita di Jaric) ricuce, 57-52. Ci pensa Smodis, che segna tutti i suoi 5 punti in questo frangente e sigla un 5-0 vitale (tripla sulla sirena dei 24 secondi e canestro da due su rimbalzo offensivo allo scadere del quarto per l’1 su 2 in entrambe le voci), 62-52, col quale si va all’ultima pausa. Nel finale Jaric (16 punti con 4 su 8 da due, una tripla sbagliata e 8 su 12 in lunetta, con 7 falli subiti) è una lama nella difesa basca e la Kinder vince il titolo europeo 82-74 e per la seconda volta è Campione d’Europa.

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