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Storie Olimpiche – Saint Moritz 1948, il primo oro italiano di Nino Bibbia

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fonte immagine: mondiali.it

All’indomani del conflitto mondiale, il CIO, che non aveva mai interrotto la propria attività scegliendo le sedi olimpiche anche per il 1944, nel 1946 scelse le sedi olimpiche per le edizioni invernale ed estiva del 1948. Per i Giochi Olimpici Invernali l’assegnazione avvenne nel settembre del 1946: il tempo ristretto e le poche strutture a disposizione ridussero la scelta a due località che in passato avevano già ospitato l’edizione invernale della manifestazione a cinque cerchi e così la scelta ricadde su Saint Moritz, che ebbe la meglio su Lake Placid candidata d’oltreoceano.

L’edizione del 1948, nonostante il ritorno alla normalità, fu un’edizione piuttosto sommessa. La Guerra lasciò strascichi anche a livello sportivo. Non furono infatti invitate a partecipare Germania e Giappone, responsabili dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il numero complessivo di Nazioni partecipanti non crebbe, così come quello degli atleti partecipanti rimase pressoché invariato rispetto all’ultima edizione precedente al conflitto. Rispetto all’edizione tedesca di Garsmich-Partenkirchen del 1936, l’edizione contò su 28 Nazioni e 669 partecipanti, mentre nel 1936 il numero delle Nazioni rimase invariato e il numero degli atleti era di poco inferiore, 646.

In questo clima di ritorno alla normalità, per l’Italia ci fu invece una grande evento a sorpresa. Gli azzurri rimasti senza medaglie d’oro per tutte le edizioni dei Giochi invernali fino al 1936, trovarono finalmente il primo trionfo. A vincere il primo oro azzurro dei Giochi Invernali fu il lombardo Nino Bibbia. L’atleta italiano, che a Saint Moritz viveva e lavorava, era diventato un esperto di sport su slittino. Per i Giochi Olimpici del 1948 decise così di partecipare a 3 gare: il bob a 2 e a 4, e lo skeleton. Se nel bob le cose non andarono benissimo con un ottavo e un sesto posto, nello skeleton (che si differenzia dallo slittino per la posizione dell’atleta, nello skeleton infatti l’atleta è in posizione prona con la testa in avanti e i piedi indietro) Bibbia vinse con largo margine sul secondo, quasi 3 secondi. Si trattava ovviamente di gare molto meno veloci di quelle che oggi si svolgono sulle piste ghiacciate. Bibbia terminò le due manches in circa 5 minuti e 20 secondi; oggi il progresso nella costruzione di piste esclusivamente utilizzate per questo sport, i progressi della tecnologia nella costruzione di tute e slitte, hanno aumentato la velocità delle discese e gli atleti chiudono ora le gare in circa 3 minuti.

Bibbia, prima medaglia, nonché primo titolo olimpico italiano dall’alba dell’invenzione dei Giochi Olimpici invernali, continuò a vivere a Saint Moritz, dove morì nel 2013, all’età di 91 anni. Bibbia non partecipò più a Giochi Olimpici, e dopo l’edizione di Saint Moritz 1948 lo skeleton scomparve dal programma olimpico per oltre 50 anni tornando stabilmente solo dall’edizione di Salt Lake City 2002.

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