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Storie Olimpiche – Lillehammer 1994, l’impresa leggendaria di Manuela Di Centa

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fonte immagine: azzurridigloria.com


L’Olimpiade Invernale si trasferisce, dall’anno olimpico, l’edizione bianca della manifestazione a 5 cerchi cambia il proprio corso e a partire dal 1994 si alternerà con le Olimpiadi estive. L’edizione del 1994 nella cittadina norvegese di Lillehammer arriva a due anni da quella del 1992, tenutasi ad Albertville. Se l’edizione francese era stata una delle migliori della storia degli sport invernali italiani e aveva visto protagonista assoluta Stefania Belmondo, a Lillehammer l’Italia migliora ancora il suo medagliere e trova in Manuela Di Centa la dominatrice assoluta dello Sci di Fondo.

LEGGENDARIA – Tra le migliori fondiste italiane a cavallo tra gli anni 80 e 90, Manuela di Centa aveva esordito alle Olimpiadi già nel 1984, a Sarajevo. Calgary e Albertville erano state le sue successive apparizioni, ma nonostante buoni risultati durante la stagione di Coppa del Mondo, Manuela si era presentata alla manifestazione olimpica sempre con qualche problema fisico che ne aveva limitato le prestazioni. La prima medaglia olimpica era arrivata comunque ad Albertville quando nella staffetta con Vanzetta, Paruzzi e Belmondo era riuscita a conquistare il bronzo.
La stagione 1994 era cominciata bene, con una vittoria e alcuni altri piazzamenti, Manuela era tra le migliori atlete della stagione.
A Lillehammer si era presentata in ottime condizioni, e la prima gara era il suo terreno di caccia preferito. La 15km a tecnica libera, con la partenza singola. Manuela è tra le ultime atlete a partire. Con un ritmo forsennato rimonta diverse atlete partite anche diversi minuti prima di lei. Il risultato è pazzesco: Manuela vince con un minuto e diciannove secondi su un’altra delle favorite la russa Egorova, a completare il podio l’altra russa Nina Gavryljuk. È un’impresa straordinaria, ma è solo la prima.
Appena due giorni la 15km, è il momento della gara sprint, la 5 km a tecnica classica. Manuela è ancora tra le favorite insieme alla russa Egorova. La gara è equilibrata, ma a spuntarla per una manciata di secondi è proprio Ljubov Egorova, che vince davanti a Manuela, medaglia d’argento. Due medaglie su altrettante gare in programma.
Altri due giorni e la sfida si ripete. La gara è quella dell’inseguimento 10km a tecnica libera. La gara è ancora una volta molto equilibrata. Egorova vince di 8 secondi su Manuela di Centa, mentre terza arriva Stefania Belmondo. Sono tre le medaglie di Manuela: un oro e due argenti.
Dopo alcuni giorni di riposo, Manuela Di Centa e le tre compagne già bronzo ad Albertville 1992, si confermano al terzo posto nella staffetta 4×5, dietro alla squadra russa e alle padrone di casa norvegesi, ancora a secco di medaglie d’oro.
L’ultima gara è, il 27 febbraio, ultimo giorno delle Olimpiadi, è la 30km a tecnica classica. La specialità più dura. Manuela arriva da 4 gare stancanti e difficili. È l’ultimo atto di un’Olimpiade indimenticabile. Manuela parte e nonostante la stanchezza è ancora più forte di tutte. Vince con un vantaggio risicatissimo, poco più di un decimo sulla norvegese Mikkelsplass e la finlandese Kirvesniemi.
La Leggenda è completa, Manuela Di Centa vince una medaglia in ognuna delle gare del programma di sci di fondo femminile: due ori, due argenti e un bronzo. È una delle migliori prestazioni olimpiche di sempre. Il trionfo di una atleta spesso fuori dagli schemi, definita anticonformista, ma soprattutto fortissima sulla pista da sci.

UN’OLIMPIADE DA RECORD – I giochi di Lillehammer 1994 rappresentano il punto più alto mai raggiunto dalla spedizione olimpica italiana. 20 medaglie, di cui 7 ori. A parte le 6 medaglie firmate dallo sci di fondo femminile. Altre tre medaglie sono arrivate dallo sci di fondo maschile: l’oro storico della staffetta 4×10 maschile, grazie all’allungo al photofinish di Silvio Fauner, che doppierà la medaglia col bronzo nell’inseguimento. Tra gli uomini il bronzo lo porterà a casa anche Marco Albarello. Lo sci alpino vide l’oro di Debora Compagnoni nel gigante e l’argento nello slalom speciale di Alberto Tomba, a medaglia per la terza olimpiade consecutiva. Due bronzi, sempre nello sci alpino arrivarono anche dalle discipline veloci, per mano di Isolde Kostner terza in discesa e super-G. Slittino e bob regalorono altre 5 medaglie: due ori, quello nello slittino singolo femminile Silvia Weissensteiner e il doppio maschile Brugger-Huber, che precedettero l’altra coppia azzurra Raffl-Huber, mentre i due bronzi arrivarono dal futuro dominatore dello slittino singolo maschile Armin Zoeggler e dal bob a due con la coppia Ticci-Huber. Le altre due medaglie, un oro e un argento, arrivarono dallo short track con la staffetta maschile sui 5000mt e con l’argento nei 500mt di Vuillermin.



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