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MONDAY NIGHT – La Bundespokal

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LA COPPA FEDERALE

Caduta nel dimenticatoio, la coppa Federale fu un trofeo molto importante nel Fußball del tempo che fu.

Gli stati tedeschi vengono uniti nel 1871 sotto il nome di Secondo Reich e nominano imperatore Guglielmo di Hohenzollern. Quindi la Germania è, dalla sua nascita, un impero federale e quando il Fußball si affaccia nelle vite dei suoi abitanti sono proprio gli stati a costituire vere e proprie federazioni con propri campionati i cui vincitori – e più tardi anche i secondi classificati – si daranno battaglia per conquistare il titolo dell’impero.

Viene spontaneo creare delle rappresentative statali anche e soprattutto per agevolare il lavoro della Commissione tecnica Federale che sarebbe altrimenti alquanto dispersivo: logica conseguenza è che queste rappresentative si sfidino in un torneo per determinare quale stato dell’impero sia più forte.

Nel 1908 il principe ereditario Gugliemo (che non salirà mai al trono), allora 26enne ed appassionato di Fußball, dona la coppa: in argento, non molto alta, con due manici lunghi ed arcuati ed in mezzo la scritta “la sua Altezza Imperiale e Reale Wilhelm, il principe ereditario dell’Impero tedesco e della Prussia ha donato il trofeo nel 1908 per la sfida tra squadre rappresentative delle associazioni nazionali della Federazione Calcio Tedesca”. Viene inoltre stabilito che la finale si giochi sempre a Berlino.

Denominata da subito Kronprinzenpokal (coppa della corona del principe) la competizione prende il via l’anno stesso e le federazioni sono:

 

  1. Süddeutscher Fußball-Verband, Germania meridionale, che comprende gli stati di Baviera, Baden Württemberg ed Assia

  2. Verband Mitteldeutscher Ballspiel-Vereine, Germania centrale, che comprende Sassonia, Sassonia Anhalt e Turingia

  3. Norddeutscher Fußball-Verband, Germania settentrionale, che comprende le città anseatiche ed il Meclemburgo

  4. Südostdeutscher Fußball-Verband, Germania sud-orientale, che comprende Lusazia, Slesia ed il circondario di Posen (Poznań)

  5. Westdeutscher Fußball-Verband, Germania occidentale, comprendente Renania e Westfalia

  6. Baltischer Fußball-Verband, Germania baltica, comprendente Prussia, Pomerania, territorio di Memel (odierna Lituania) e la città di Danzica.

  7. Verband Berliner Ballspielvereine, comprendente Berlino città.

  8. Märkischer Fußball-Bund, comprendente il circondario di Berlino (queste ultime due si fondono nel 1911, per motivi di ordine pratico, dando vita alla Verband Brandenburgischer Ballspielvereine).

 

La prima finale si svolge a Berlino il 19 Aprile 1909 e vede di fronte la città di Berlino e la Germania centrale ma saranno questi ultimi a spuntarla per 3-1. Nei primi anni c’è un sostanziale equilibrio: il nord vince tre volte, il sud due e centro, ovest e Brandeburgo una volta a testa. La manifestazione ha subito un ottimo riscontro di pubblico e non solo: gli addetti ai lavori stessi la prendono molto sul serio. I giocatori la vedono come una possibile anticamera della Mannschaft ed i tecnici un’ottima scrematura per migliorare la qualità nazionale. Questo fa sì che anche lo spettacolo ne tragga vantaggio perché i vincoli tattici sono pochissimi e gli atleti cercano di mettere in mostra il proprio bagaglio tecnico: ne consegue che spesso si assiste a gare emozionanti e ricche di reti.

La coppa cresce in popolarità, al punto di giocarsi anche nel 1917 e nel 1918, in pieno conflitto mondiale e a campionati fermi.

Nel 1918, in seguito alla disfatta bellica, cade la monarchia rimpiazzata dalla Repubblica di Weimar che cambia il nome del trofeo in Bundespokal mantenendo le stesse suddivisioni amministrative.

La prima finale, l’8 Giugno 1919, è un eletrizzante 5-4 della Germania settentrionale su quella meridionale e l’anno successivo le nuove autorità calcistiche decidono di spostare la finale di anno in anno e la pima città ad ospitarla fuori da Berlino è Hannover che vede il trionfo della Germania occidentale su quella centrale.

È il pubblico a decretare il successo della Bundespokal che vede in campo, agguerritissimi, i migliori calciatori del paese: nel 1922 l’ultimo atto, tra le federazioni del nord e del sud, è in programma ad Amburgo, ma nonostante vengano messi in vendita 35mila biglietti, allo stadio si presentano in 44mila, forzando i cordoni e stipandosi alla bell’e meglio anche a bordo campo. Il solito Peco Bauwens constata che non vi siano le condizioni perché la gara si svolga regolarmente ma decide di giocare pro-forma per non compromettere ulteriormente il già precario ordine pubblico.

La vittoria per 7-0 dei meridionali scatena le ire della folla che si lascerà andare ad atti di vandalismo anche fuori dallo stadio: la rappresentativa settentrionale viene squalificata e la finale ripetuta, stavolta contro la selezione occidentale, il 23 Giugno 1922 e vedrà comunque il successo dei Süddeutscher per 4-1.

Sono gli anni in cui predomina il sud di Norimberga e Fürth: 7 edizioni su 15 sono appannaggio dei meridionali, 4 del nord, 2 del centro ed una a testa per occidente e Brandeburgo.

L’avvento del Terzo Reich, nel 1933, riorganizza totalmente il Fußball in Teutonia. Spariscono le vecchie federazioni e vengono create leghe di distretto (Gauligen) con una diversa settorizzazione: Prussia orientale, Pomerania, Berlino/Brandeburgo, Slesia, Sassonia, Centro (comprendente Turingia e Sassonia-Anhalt), Nordmark (Amburgo, Lubecca e Meclemburgo), Bassa Sassonia, Westfalia, Renania inferiore, Renania centrale, Assia, Sud-ovest, Baden, Württemberg e Baviera a cui si aggiungono l’Austria/Danubio/Alpi nel 1938 ed i Sudeti nel 1939.

La coppa si chiama ora Reichsbundpokal ed è vinta due volte a testa da Baviera, Renania inferiore e Sassonia, una da centro, nord, Slesia e sud-ovest.

Poi la guerra ha la meglio anche sulla Bundespokal: una volta terminata, si tenta di ripristinarla nel 1949, per i soli amatori, allo scopo di avvicinare, almeno sportivamente, le due Germanie ma la defezione degli orientali l’anno successivo manda tutto a monte.

Un secondo tentativo viene fatto nel 1969, istituendo un torneo simile al quale viene aggiunta anche la nazionale dilettanti ma i tempi e i media sono cambiati e le scarse presenze sugli spalti inducono gli organizzatori a non far nemmeno disputare la finale.

Oggi un trofeo del genere sarebbe bersaglio di invettive irripetibili da parte delle società e degli sponsor ma quando una palla ed una maglia costituivano ancora la più valida motivazione per giocare fu un onore, per il meglio del calcio tedesco, alzarlo con orgoglio.

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE! o scrivere a fussballbitte@mail.de

Friedl25

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