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Auguri Rossoblù: Ishak Belfodil – 12 gen

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E’ partito? Ma torna?

Delusione enorme. Bologna, così non va bene, non ci sto. Hai fatto infuriare me e molti altri che, al pari del sottoscritto, si sono sentiti sbeffeggiati e presi per  fondelli. È come se tra le mani avessi avuto una Ferrari e, dopo un giro di prova, decidessi di prendere una Fiat. E se c’era la possibilità di prenderla, quella dannata Ferrari, perché diavolo non lo hai fatto?

È il 29 aprile 2012. Il Bologna, che possiede, in quanto ad organici, la miglior squadra degli ultimi 10 anni, ospita in casa un Genoa che, soltanto una settimana prima, si era denudato davanti ai tifosi, mettendo in scena uno degli spettacoli più obbrobriosi mai accaduti in uno stadio di calcio. Il Grifone dovrebbe essere decisamente arrabbiato e animato da spirito sacro, ma così non è. Partita bellissima, va detto, una tra le più divertenti viste in quello Stadio; partita che, però, da me viene ricordata con estremo piacere per un’azione, una singola azione che mi aprì gli occhi, in quel periodo, su moltissime cose: il Bologna stava, fino a quel momento, vincendo 2 a 1 grazie alle reti di Portanova e a quella di Gaston Ramirez; succede che, dalla panchina, si alza un ragazzino, appena ventenne, prelevato dall’Olympique Lione che di ruolo fa l’attaccante ma non disdegna disimpegnarsi anche sulla fascia, vista l’abilità nel dribbling. Questo ragazzino, francese ma di origine algerina, prende il posto del Niño bolognese e, in men che non si dica, entra subito, o almeno così sembrerebbe, nei cuori dei tifosi rossoblù ansiosi di poter vedere altre giocate del genere. Oggi, nel 2017, a distanza di 5 anni da quel giorno e dopo aver rivisto con l’occhio critico quell’azione, posso affermare con certezza che Ishak Belfodil non avesse fatto nulla di così eclatante, ma vaglielo a spiegare te, a un cinno, che lu lè non ha fatto un gran numero. Nessuno ne avrebbe il coraggio, ne siamo certi; fatto sta che Ishak si sposta sulla sinistra, salta secco un uomo, corre in equilibrio sull’out di fondo e scodella il pallone in mezzo che, prima di essere sbattuto in rete da Garics (avete letto bene), viene lavorato ben bene da Diamanti. Tutto qui. Ne sono consapevole, non è granché, ma mi bastò. E non potete capire la delusione, qualche mese dopo, nel vedere Belfodil al Parma e, successivamente, all’Inter insieme a Taider. Lì rischiai davvero di andarmene per sempre, caro Bologna, e di sbattere forte la porta. Oggi Ishak compie 24 anni, è ancora relativamente giovane e, dopo una stagione in un campionato di bassissimo livello si sta nuovamente mettendo in mostra con la maglia dello Standard Liegi, in Belgio. Auguri Ishak, e chissà se fossi rimasto …

 

 

 

 

 

Foto Zimbio

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