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L’analisi di #BFCPescara 3-1 – 16 mag

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Seconda vittoria consecutiva tra le mura amiche, intervallate solo dalla brutta partita di Empoli, in cui i maggiori stimoli dei toscani avevano fatto la differenza. Contro il Pescara si è rivista la voglia e l’entusiasmo di fare bene, e sono arrivate anche risposte importanti sotto tanti punti di vista. 

La prima è l’11° gol di Destro in campionato, che nelle ultime partite sta viaggiando a una media da capocannoniere. Il peccato è che la punta marchigiana si sia svegliato tardi, ma resta il fatto che queste ottime prestazioni non sono frutto di casualità, bensì di una qualità che Mattia ha e che è pronta a sbocciare definitivamente. 

La seconda sono i giovani rossoblu. I vari Mbaye, Helander, Donsah, e i ragazzi terribili là davanti hanno risposto presente e per la prossima stagione si potrà contare anche, e soprattutto su di loro. 

La terza risposta viene dallo schieramento: il 4-2-3-1 si può fare. Per rendere al meglio serve molta corsa, intelligenza e sapienza tattica, ma si può fare.
Allora andiamo ad analizzare questo modulo, esponendo anche quelle che sono state le azioni più importanti e decisive della partita.

Il Bologna si è schierata come detto con un modulo molto offensivo con tutti gli uomini d’attacco insieme per dare maggior imprevidibilità alla manovra. Come si può notare dall’immagine, che rappresenta le posizioni medie dei rossoblu in fase di non possesso, le due linee rimanevano molto strette per non dare spazi ai ragazzi di Zeman. Si formava una sorta di 4-4-1-1 con i due terzini molto stretti per chiudere centralmente e ingabbiare quasi ad imbuto le offensive biancoazzurre. Donsah e Taider in mezzo fungevano da dighe per non far passare uno spillo sulla trequarti, mentre i due esterni dovevano leggere molto bene i movimenti dei due terzini, che come sempre accade quando giocano le squadre del boemo, spingono molto.

Offensivamente i due esterni Di Francesco, a destra e Krejci, a sinistra, dovevano dare ampiezza alla manovra, mentre Verdi svolgeva il ruolo di regista offensivo per dettare i tempi dell’azione. Questo modulo favorisce anche Destro, perchè in primo luogo gli arrivano più palloni, e poi gli consente di svariare su tutto il fronte d’attacco, non lasciando incustodita l’area di rigore. 

L’approccio alla partita è subito ottimo, e all’8° il Bologna passa in vantaggio sfruttando una leggerezza della retroguardia pescarese.

Il pallone viene recuperato da Di Francesco sulla destra, dopo un errore in costruzione della manovra da parte della difesa abruzzese. Federico guarda in mezzo e vede il tutto solo Destro che anticipa Fiorillo e mette in rete l’1 a 0 che sblocca il match. Cross e colpo di testa sono belli e precisi, ma c’è da dire che la retroguardia avversaria si sia fatta trovare troppo impreparata e disattenta nella circostanza.

Lo svantaggio però non spegne gli ospiti che cominciano ad attaccare in cerca del pareggio. Il Bologna non gioca male, ma al 24° paga una grave distrazione che costerà il pari. 

Da un’innocua punizione nasce il gol del Pescara. Memushaj batte trovando una semplice verticale rasoterra verso Mitrita lasciato tutto solo da Torosidis, che si fa trovare inspiegabilmente troppo stretto verso il centro dell’area. L’esterno biancoazzurro non stoppa neanche il pallone e serve in area Bahebeck che mette in porta. In area si manifesta il secondo errore dei rossoblu, con Maietta che non segue il suo uomo, facendosi sorprendere dal movimento sul primo palo dell’attaccante francese. Anche Helander non è perfetto, visto che non riesce a coprire in tempo la linea di passaggio. 

Dopo l’1 a 1 la partita prosegue senza azioni degne di nota, tranne due gol annullati giustamente a Destro e Taider. 

All’alba del secondo tempo però ancora inizio sprint dei petroniani, che trovano la seconda rete con Di Francesco.

L’azione parte da Krejci, che non una magia di tacco beffa sia Mitrita che Zampano. Il pallone è per Torosidis che va al tiro favorito dal blocco di Destro, e dal movimento in profondità di Donsah, che toglie un uomo al compagno. La conclusione viene però respinta, ma il più lesto di tutto sul pallone a campanile è Federico Di Francesco, che con uno stupendo tocco di esterno fulmina Fiorillo nel sette, siglando il definitivo vantaggio. 
Nella circostanza bravi i pescaresi ad andare a respingere il tiro di Torosidis, meno sulla seconda palla, perchè si fermano chiedendo un fuorigioco che non c’è, lasciando solo in area l’esterno rossoblu.

Il Pescara non esce mai dalla partita, producendo una manovra qualitativamente non elevata, ma che in alcuni casi si conclude pericolosamente. Come a metà tempo, quando Mirante salva su Biraghi.

Nell’occasione la transizione difensiva del Bologna è disastrosa e troppo statica. Le marcature preventive non avvengono e Donsah non riesce a rinvenire in tempo per bloccare l’offensiva sul suo lato. Biraghi si fa tutto il campo in corsa, e detta il passaggio di Caprari verso di lui che calcia in porta trovando un prontissimo Mirante nella respinta. 
La leggerezza dei rossoblu poteva costare caro, ma la bravura del proprio portiere salva il risultato. 

Qualche minuto dopo entra Okwonkwo per Krejci. La sostituzione è il giusto premio per il giovane attaccante che in primavera sta dimostrando tutto il suo valore. Dopo ottime giocate, che hanno scaldato subito il Dall’Ara, si rende decisivo con l’assist del terzo gol, a firma ancora Mattia Destro.

Le colpe del Pescara in quest’occasione sono moltissime, ma tra cui la posizione assurda di Biraghi sulla linea di centrocampo in una situazione di palla scoperta, con l’avversario di riferimento alle sue spalle. E’ Okwonkwo ad attivare il motorino e partire in velocità, innescato da un lancio di Krafth, entrato al posto di Maietta per un fastidio muscolare. 
Orji non stoppa neanche la sfera e di prima serve in area Destro con un pallone perfetto per tempi e forza. Da li Mattia non sbaglia e sigla la sua personalissima doppietta, ma c’è da sottolineare la giocata del giovane rossoblu, che ha fatto vedere tutta la sua velocità e la sua tecnica. Okwonkwo deve crescere ancora molto, ma le basi ci sono e sono indiscutibili. 

Ancora bella vittoria in casa, e quota 41 in classifica. Per almeno eguagliare il bottino dello scorso anno servirà fare almeno un punto nella trasferta di Milano sponda rossonera o nell’ultima in casa contro la Juve. Sarò complicatissimo perchè i milanisti potranno chiudere il discorso per la qualificazione in Europa League, mentre i bianconeri potrebbero ancora aver bisogno di punti per lo scudetto, anche se la squadra di Massimiliano Allegri con una vittoria nella prossima giornata contro il Crotone vincerà il campionato. 

In ogni caso l’obbligo è provarci per finire con il sorriso un campionato di luci e ombre. 

(Immagini di Lega Serie A e il Resto del Carlino)

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