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Bologna

Alé Bulåggna: “Dai dal zàss!”

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Appuntamento con un nuovo detto proveniente dalla lunga lista di modi di dire ed adagi coniati o reinterpretati dal dialetto petroniano. Cerchiamo di mantenere vivo il nostro gergo ed i nostri modi di dire con la rubrica Alé Bulåggna, un modo per cercare di recuperare e tenere in vita alcuni proverbi e modi di dire utilizzando come fonte il libro “La fantasia popolare nei modi di dire della parlata bolognese”, di Gaetano Marchetti. Potete trovare tutte le uscite precedenti a questo link

 

“Dai dal zàss!”

Oggi è Giovedì Grasso e quindi oggi parliamo di un modo di dire nato proprio all’interno del Carnevale. La frase di oggi è un motto di dileggio verso una persona, un modo per prenderlo in giro, e se la traduzione letterale di “dai dal zàss!” è un semi incomprensibile (ai nostri giorni) “dagli del gesso!”, il significato è semplicemente “dagli addosso”, “dagli contro”. L’esclamazione nasce come detto nel periodo di Carnevale, quando le persone impegnate sui carri mascherati lanciavano alla folla tre tipi di cose: coriandoli, caramelle e… gesso. Quando si voleva premiare una persona, gli si lanciavano le caramelle, quando si voleva fare solamente schiamazzo, gli si lanciava coriandoli, mentre quando si voleva “dare addosso” ad una persona, colpendolo anche duramente senza però fargli ottenere nessun vantaggio, ecco che gli addetti dei carri gridavano “dai dal zàss!” per sfottere le persone verso cui lo stavano lanciando e suggerire ai propri colleghi di fare altrettanto. Il motto si è ovviamente snaturato, diventando un rafforzativo per fare capire che si sta dando addosso ad una persona, e non per richiedere che altri lo facciano.

Nel nostro caso si potrebbe usare questa frase, quando c’è un giocatore che proprio non rende o non sembra impegnarsi, potremmo dare sfoggio della nostra conoscenza dicendo: “Se fossi io l’allenatore, vedresti come correrebbe! Dai dal zàss!

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