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Bologna

Squadra in ritiro, una scelta obbligata – 10 apr

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Alessandro Sgarzi


Oggi parte il ritiro dei rossoblù, che terminerà dopo la sfida contro il Verona. Attenzione però, se non si dovesse fare un risultato positivo anche contro l’Hellas c’è la possibilità che il ritiro venga allungato, ma è un’opzione da non tenere in considerazione, per ora.

C’è bisogno di guardarsi negli occhi e capire che cosa si vuol fare del finale di stagione: lasciare che queste ultime partite scivolino via senza un senso, o iniziare a mettere qualche mattoncino dipinto di certezze per l’anno prossimo?.
Serve cattiveria e rabbia, come ha detto Donadoni nel post match di Crotone. Per prima cosa riconquistare dei tifosi che hanno perso fiducia in un gruppo e in un mister che da qualche mese a questa parte non riconoscono più. “I tifosi si riconquistano mettendo in campo tutta l’abnegazione possibile -diceva il mister bergamasco- poi la gente può reagire come crede ed è giusto che chi ci viene a guardare voglia sempre qualcosa in più, ma i primi a volerlo dobbiamo essere noi”.
Parole sante, mister, ma come ci spiega un primo tempo nullo, senza cattiveria, senza mordente e privo di una neanche accennata idea di gioco?. “Colpa mia perchè in settimana non sono riuscito a trasferire nella testa dei miei giocatori il modo in cui avrebbero dovuto approcciare la partita. Il principale responsabile sono io”.
Sicuramente si, la colpa è principalmente sua, ma i giocatori?. Domenica in campo si è visto solo il guerriero Andrea Poli andare su ogni pallone, cadere e rialzarsi, prendere gol e non mollare; tutti gli altri molli, senza voglia e senza cattiveria.

Colpa di Donadoni, ma non può essere solo lui ad addossarsi le colpe per una situazione che se si sta facendo così pesante è anche per colpa di giocatori che tirano spesso indietro la gamba quando serve, invece che metterla nella mischia e lottare per la maglia.

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