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Bologna, serve più coraggio e qualità – 24 apr

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Ansa


Fare 0 a 0 alla Sardegna Arena, in un momento così decisivo per i sardi, ci può stare, soprattutto tenendo conto della differenza di motivazioni, che come abbiamo visto anche in quest’ultima giornata, sono fondamentali. C’è un aspetto però che mi preme sottolineare, e che ormai sta diventando un problema grosso per i rossoblù: la mancanza di coraggio.
Dal punto di vista mentale la squadra c’era: l’approccio è stato differente rispetto alle sconfitte contro Spal e Crotone, per fare due esempi, ma i rossoblù non sono riusciti praticamente mai ad incidere con concretezza, per una mancanza di qualità nelle giocate che pesa molto nell’economia del gioco di Donadoni.

Molti appoggi sbagliati,  scelte poco sensate e errori tecnici che si susseguivano si sono uniti al deficit di coraggio e determinazione che la squadra accusa.
Sulla destra il mister ha proposto Orsolini che non è mai riuscito ad attaccare l’uomo, o meglio, non ci ha mai provato. Ovviamente per lui c’è l’attenuante del ruolo nuovo, visto che esterno di un centrocampo a 5 non è proprio la sua posizione, ma in un giocatore così qualitativo ci si attende di più. Stesso discorso per Verdi: troppo impreciso e poco concreto negli ultimi 16 metri. Guai però a puntare il dito su Simone, quasi sempre ci ha tolto le castagne dal fuoco; ma quando gioca male va detto, e contro il Cagliari è stata una di quelle partite.
L’assenza di Pulgar in mezzo al campo si è sentita, sia in fase difensiva, che in quella di possesso palla. Il sostituto Crisetig non può finire sul banco degli imputati perchè è impossibile valutare e criticare un giocatore dopo appena 3 presenze, ma il centrocampista friulano ha perso parecchi palloni in fase di impostazione, e quasi mai è riuscito nell’imbeccata verticale verso gli uomini offensivi. Contro la Samp mercoledì aveva fatto vedere alcune cose interessanti, domenica proprio non c’era.

“In diverse situazioni non siamo stati bravi, precisi e qualitativamente bravi nel gestire meglio la palla: è una cosa che mi fa venire tanta rabbia addosso, perchè sembra che incidere o concretizzare sia quasi un’optional”. Queste le parole dell’allenatore bergamasco nel post partita, e come dargli torto vedendo il match contro i sardi, in cui la colpa è stata quasi interamente dei giocatori in campo. Poi è vero, la mentalità generale della squadra è abbastanza scarsa, e questo è un lato su cui Donadoni dovrà riflettere molto, ma quando dei giocatori di Serie A sbagliano appoggi semplici e scontati che cosa può farci l’allenatore?.

L’aspetto positivo però del lunch match di domenica è stata la conferma di una difesa solida e di un portiere che tra i pali si conferma uno dei migliori del campionato: vedere la parata non scontata di Mirante su Sau per credere.

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