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Il Resto del Carlino – Bologna, gli scontri diretti ora fanno paura

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Alessandro Sgarzi


Vuoi per il cambio di allenatore, vuoi perché i pianeti non sono allineati, ma il Bologna ha perso una caratteristica fondamentale dall’anno scorso (almeno per ora): vincere gli scontri diretti.
A questo punto della scorsa stagione, i rossoblù di Donadoni erano a quota 14 punti, dopo aver battuto Benevento, Sassuolo, Genoa e Spal. Una cosa mancava, però: un bel risultato con le  grandi. Quest’anno è arrivato al secondo colpo – grazie alla vittoria sulla Roma – ma, guardando l’altro lato della medaglia, i rossoblù si sono dimostrati deboli con i deboli, perdendo punti con Spal, Genoa Cagliari e Frosinone.
La scorsa stagione, 32 punti su 39 sono arrivati con gli scontri diretti; quella prima, 29 su 41. E tornando al corrente campionato, è un gran peccato non aver rosicchiato qualcosa agli avversari, anche perché la classifica è abbastanza corta e qualche punticino in più avrebbe spedito Inzaghi verso l’obiettivo minimo: il decimo posto.
Ora, al ritorno dalla pausa, entreremo nel periodo-verità: ovvero quando si capisce se l’allenatore abbia trasmesso le idee alla squadra in modo definitivo o meno. Le sfide con Torino, Sassuolo, Atalanta e Chievo dovranno fare da trampolino per tornare alle “vecchie” abitudini e per prendere poi, magari, qualcosa in più.

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