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Analisi tattica: ha funzionato Orsolini (falsa) mezz’ala?

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Football Scouting

Inzaghi prima della sfida contro il Torino ha dovuto fare la conta tra i suoi uomini: non tanto per il numero di infortunati – solo due non convocati – ma per la quantità enorme di giocatori acciaccati o con una condizione fisica scarsa. Alla fine Pippo ha optato per inserire dal primo chi rientrava dall’infortunio come Helander, Poli e Palacio, lasciando in panchina sorprendentemente Dzemaili. La novità principale però nell’11 proposto contro i granata è stata Orsolini, che non ha giocato né largo in un 3-4-3, né sulla trequarti in un 3-4-1-2, ma in un ruolo che io definirei “falsa mezz’ala”.
In un’epoca in cui va di moda dire “falso nueve” perchè non proporre un ruolo nuovo? Anche se per spiegare al meglio la posizione che aveva Orsolini contro il Torino bisogna analizzare i compiti che Inzaghi gli ha dato, più che banalmente il ruolo assegnatogli.

Per cominciare ad analizzare se la mossa di Inzaghi sia stata vincente andiamo a vedere le posizioni medie dei rossoblù, in fase di possesso palla, nel primo tempo.

In primis si nota subito un aspetto: la manovra rossoblù si è concentrata quasi esclusivamente sulla destra, con tutti i giocatori orientati verso la fascia coperta da Mbaye. In fase di possesso è interessante osservare come Orsolini si sia sempre sganciato dalla linea mediana, per andare ad occupare l’half space (italianizzato in “mezzo spazio”) tra la fascia e la zona centrale. Mi spiego meglio: spesso si parla di creare superiorità tra le linee, il più delle volte orizzontali, ma per creare i pericoli maggiori e situazioni davvero interessanti, sarebbe utile creare superiorità e fastidi alla difesa tra le linee verticali, cioè appunto tra giocatori esterni e centrali. In questo caso nell’avversario si crea una dubbio amletico sulle salite da fare sul ricevitore. Chi deve accorciare su chi prende la sfera? Il terzino o il centrale di difesa?. Contro il Torino, questo dubbio era favorito dalla difesa a 3 di Mazzarri, che riusciva quasi sempre ad assorbire i movimenti del numero 7, che ha sbagliato anche molto dal punto di vista tecnico.

Un altro vantaggio che potrebbe crearsi dalla nuova posizione di Orsolini, è che il più delle volte potrebbe ricevere fronte alla porta. Spesso se il metodista serve in verticale la mezz’ala di riferimento che si inserisce, quest’ultima riceve spalle alla porta, con poco tempo per girarsi e compiere la giocata. Se la mezz’ala invece si alza nel mezzo spazio, il passaggio in diagonale del centrocampista centrale o del difensore, potrebbe favorire il ricevitore, proprio perchè avrebbe una visione fronte alla porta, e quindi sarebbe maggiormente pericoloso.
Anche in questo senso Orsolini non è riuscito ad essere molto efficace, sicuramente perchè non è abituato a farlo, ma il tempo c’è e le qualità pure, se no non si spiegano le prove di quest’estate a Pinzolo di Inzaghi.

Non benissimo in fase offensiva, bene in quella di difesa, in cui si è fatto quasi sempre trovare nella posizione corretta. Il paradosso per un giocatore come lui è l’efficacia difensiva, proprio per una disciplina e un’attenzione nei recuperi da centrocampista vero. I 9 recuperi, di cui 5 nella metà campo avversaria, denotano un’ottima predisposizione al sacrificio e di adattabilità, che si unisce a un ottimo senso della posizione.
Quindi, ha funzionato Orsolini (falsa) mezz’ala? Nì: sì per le idee messe in campo e per le possibilità future, no per i tanti errori tecnici e di scelta. Ci sarà tempo per migliorare, ma Riccardo in quella posizione potrebbe mettere in difficoltà parecchie difese, proprio per gli attacchi sugli half spaces.

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