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Il Punto sul Bologna – Che bella incazzatura…

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Per evitare malintesi da subito: la strada è ancora incredibilmente lunga e nulla ancora si è fatto. È un quadro che deve essere ancora dipinto e, dunque, lungi dal poter essere giudicato con criteri attendibili. Però si intravvedono le scelte del pittore, i colori da usare. E il quadro già ci piace.

E come ce ne accorgiamo che ci piace? Perché ci incazziamo! Già. Perché se è vero che nel DNA del tifoso “l’arrabbiatura” ha un ruolo determinato e determinante, è altrettanto vero che anche la qualità di suddetta “arrabbiatura” varia.

Un esempio. Alla quinta giornata dello scorso campionato, incontrammo la Roma. All’epoca, vincemmo per 2 a 0 con le reti di Mattiello e di Santander. Una vittoria considerata fondamentale e colma di speranza. Perché alla quinta dell’anno scorso eravamo arrivati così colmi di “fire&desire” da rimanere bruciati con tre sconfitte e un pareggio e, come se non bastasse, zero gol fatti e due sconfitte casalinghe consecutive. Ma, soprattutto, le prospettive sembravano affidate più alla speranza che Orsolini facesse bene da mezz’ala più che a certezze chiare e reali. Uh se eravamo incazzati…

Oggi, invece, alla quinta di campionato siamo arrivati con entusiastico “polleggio” e braccio tenuto scanzonatamente fuori dal finestrino. Ma incazzati. Perché quella squadra lì non può commettere una leggerezza all’ultimo secondo con la Roma. Perché il tifoso in “polleggio” e braccio fuori dal finestrino, si incazza anche se è in “polleggio”. Perché pensa che minimo minimo in quella partita il pareggio sarebbe stato almeno più vicino al reale rispetto alla “fuffa” raccontata dal mister giallorosso a fine gara: “Abbiamo dominato, abbiamo meritato!” Ma dove? In quale cinema lo danno ‘sto film fantasy! Direbbe grevemente un tifoso arrabbiato ma che, metaforicamente, rappresenta quello che abbiamo poi pensato tutti.

Ecco, la qualità dell’ira presenta meglio di altro il cambio di passo. I sette gol fatti in cinque gare di quest’anno rispetto ai due della passata stagione, si spiegano con l’ira di oggi. Oggi ci si arrabbia se Sansone manda sulla traversa un rigore che avrebbe potuto concedere i tre punti al Bologna e lanciarlo al terzo posto con l’Atalanta. Ieri ci si arrabbiava, di questi tempi, perché i cinquanta punti sognati in estate da Mr. Saputo sembravano lontani un’eternità e irraggiungibili. Due visioni ben diverse. Poi un po’ di malcontento ce lo può avere chiunque, ma la questione sul tavolo dimostra come ci sia stato un upgrade rispetto a ieri. Un avanzamento che ci avvicina un po’ più a domani.

 

Intanto, oggi, ci si può permettere di dire: “Che bella incazzatura…”

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