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IL GRILLO PENSANTE – Settimana di passione

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Corriere di Bologna


Il mortificante maltrattamento subìto dal Bologna nell’anticipo feriale col Sassuolo apre ufficialmente uno stato di crisi che si supponeva (e si sperava) potesse essere una direzione non praticabile sulla mappa della squadra di Mihajlovic. Purtroppo, invece, il piatto piange disperato dopo 3 sconfitte consecutive (4 nelle ultime 5 gare) e la pochezza di soli 5 punti nelle ultime 9 giornate, percorso talmente accidentato da aver risucchiato il Bologna in una zona pericolante di classifica con la quale non si voleva e non si doveva più entrare in contatto dopo i magoni dello scorso campionato.

La sconfitta di Sassuolo introduce peraltro una nuova aggravante, conosciuta fino ad oggi soltanto nella sciagurata trasferta di Udine: il Bologna non ha ceduto riempiendo comunque gli occhi di bellezza e caparbietà come frequentemente accaduto ma, al contrario, la prestazione è stata deludente quanto il risultato. L’avvocato difensore srotolerebbe una bella pergamena piena zeppa di alibi considerando l’infermeria costantemente affollata di giocatori primari nelle gerarchie rossoblu, la sfortunata assenza forzata dell’allenatore al quadro di comando e alcuni arbitraggi penalizzanti oltre misura; tutte argomentazioni che hanno un senso e tante verità, ma che non possono essere sufficienti per giustificare un tuffo iniziale dal trampolino tanto vigoroso seguito da una parabola discendente altrettanto lineare.

La pausa per le Nazionali cade come la Manna dal cielo per permettere a tutto l’ambiente, un po‘ frastornato per così tante inaspettate avversità, di ricompattare i ranghi e recuperare il terreno perduto; sosta, peraltro, impreziosita dalla prima chiamata nella nazionale maggiore per Riccardo Orsolini, premiato per la crescita convinta che il funambolo marchigiano ha intrapreso con la casacca rossoblu.

Alla ripresa del torneo, in un’altro derby col Parma, sarà vitale ricominciare a macinare punti non soltanto per allontanare l’atmosfera afosa dei bassifondi di classifica ma anche per tentare di acquisire una posizione dignitosa che possa contribuire a regalare appeal alla piazza bolognese sulla strada per il mercato di Gennaio. La suggestione Ibra è una luce luminosissima sullo sfondo, e la classifica non sarà un’accessorio trascurabile per convincere il gigante svedese (e magari non solo lui) ad accasarsi sotto le Due Torri.

Questa è stata anche la settimana che ha costretto l’intera città a congedarsi da uno dei suoi figli più istrionici ed amati, quel Gianfranco Civolani che, piacesse o non piacesse, palpitava per un amore viscerale nei confronti di Bologna e del Bologna; una passione autentica, monogama in senso assoluto, tanto potente da farlo reagire sovente in modo umorale come un’amante sedotto o ferito o contrariato, autenticamente sincero con tutte le sfaccettature e i colori che rendevano la sua comunicazione semplicemente unica. Una sorta di marchio registrato. Era il Civ, nessuno era come Lui e su questo nessuno discute.

Ci mancherai Civ.

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