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IL GRILLO PENSANTE – Matador

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Quando sembrava venisse ormai archiviata tra le partite stregate della folta collezione rossoblu, Orsolini ha ricordato a Bologna col suo prepotente missile terra-aria che esistono fortunatamente anche le novelle a lieto fine. Gli epiloghi gioiosi, rarissimi negli ultimi anni, sono tornati a fare capolino in modo confortante nel corso di questa stagione: era già accaduto nei tempi di recupero con Spal (prima vittoria stagionale, mattatore Soriano) e Parma (2-2 con perla di Dzemaili) oltre che negli ultimi 10 minuti dei tempi regolamentari con Brescia, Napoli e Sampdoria (tutte vittorie di misura). Di contro si è masticato amaro nei finali contro Roma ed Inter ma è un limpido segnale che la truppa di Mihajlovic sia attrezzata per incrociare le armi con chiunque fino all’ultimo respiro, il vento è un po’ mutato e permette al tifoso bolognese di avvicinarsi ai frangenti conclusivi delle gare non solo in stato di angoscia ma anche custode di fondate speranze. Tutt’altro che una sfumatura poco significativa. Sarebbe stato un sopruso cedere ad una Fiorentina molto (troppo) rude  ed arroccata in difesa, martoriati dai 24 falli dei famelici giocatori viola e con un volume di gioco bolognese mostruosamente superiore (71% di possesso palla, 495 passaggi a 202, 14 tiri a 9, 14 calci d’angolo a 2). Occorre soltanto un po’ più di concretezza (difensiva ed offensiva) che, tradotto, significa maggiore qualità. Espandere il tasso tecnico. Le risposte in questo campo risiedono nell’operato di Sabatini e Bigon all’interno del nevralgico frullatore chiamato mercato invernale, finestra sulla quale si affacciano tutti i tifosi con l’ambizione di poter ammirare operazioni miracolose che facciano lievitare il valore della squadra.

Oltre al già arruolato Dominguez convocato per Torino, al momento è partito Destro ed è in arrivo Musa Barrow, scommessa onerosissima proveniente dalla pregiata bottega atalantina; mediante l’ingaggio del giovane gambiano l’area tecnica rossoblu confida di riuscire a ghermire due piccioni con una fava: avere da subito un contributo più tangibile rispetto al buon Mattia (difficile fallire considerando l’insipienza e gli infortuni del centravanti marchigiano) ed affidare all’ala sapiente di Palacio il suo futuro erede al centro dell’attacco rossoblu (obiettivo molto più ambizioso). Nel frattempo si lavora alacremente anche per azzeccare rinforzi da inserire in una retroguardia un po’ troppo ballerina; Sabatini vorrebbe mantenere la linea green assicurandosi il ventunenne carioca Ibanez sempre dalla Dea, anche se 8 milioni di euro destano un po’ perplessità al cospetto di un giocatore di sicuro avvenire ma che ha collezionato appena 1 presenza in serie A. Probabilmente si tratta di un’operazione in proiezione futura, nel calderone rossoblu del calciomercato qualcos’altro di succulento sta sicuramente cuocendo a fuoco lento…gli ingredienti potrebbero avere sempre provenienza sudamericana ma, nell’attesa che gli altarini vengano scoperti, prendere il Toro per le corna e centrare il quarto risultato utile consecutivo sarebbe indubbiamente un’idea azzeccatissima. Niente di meglio che un Balanzone Matador per chiudere in bellezza il girone d’andata.

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