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A TU per TU – Intervista esclusiva a Xavier Jacobelli: “Importante la ripartenza. Ibra al Bologna sarebbe fantastico; su Gasp…”

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tinformanews.com


Ormai è certo: la Serie A ripartirà ufficialmente. Per parlare dell’attuale situazione del calcio italiano abbiamo avuto l’onore di intervistare Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport e tuttosport.com. Con lui ci siamo soffermati sulla fine di questo campionato e sulle vicende più intriganti di calciomercato.

Che periodo è stato, questo, per il calcio italiano?

“Sicuramente molto complicato, il più duro dal secondo dopo guerra. Basti pensare che l’ultima volta che il campionato è stato sospeso era nel 1915, all’entrata in guerra dell’Italia. Siamo provati, soprattutto per questi 3 mesi e per tutte le conseguenze di questo stop. Il dato importante, ora, è la ripartenza. Poi tutti si chiedono che campionato sarà: sarà un campionato eccezionale, come lo è la situazione attuale. Attenzione: il virus c’è ancora, quindi serve prudenza. Quindi, anche per la questione della riapertura degli stadi, secondo me se ne riparlerà più in avanti. Ribadisco: è importante che il calcio riparta, perché se riparte il calcio ecco che ripartirà tutto lo sport italiano”.

Ha sempre appoggiato l’ipotesi della ripartenza?

“Tuttosport ha preso una posizione chiara sin dall’inizio; ovviamente, rispettando le indicazioni dei virologi, ma abbiamo sempre voluto e creduto nella ripartenza”. 

Come giudica l’operato di Vincenzo Spadafora?

“Da appassionato di calcio a me interessava che il campionato ripartisse. Capisco però Spadafora e tutti gli altri impegnati in questo periodo, non è stato facile vista la drammatica situazione. Basti pensare all’immagine dei carri di Bergamo che portano via le bare, una scena molto forte. Quindi capisco tutto. Ad un certo punto, però, c’è stata troppa indecisione, soprattutto dopo aver sentito dichiarazioni che cambiavano, una ripartenza che era sempre più in bilico. Ma adesso, e lo ripeto, conta la ripresa. Mi rendo conto le gravi difficoltà che hanno dovuto affrontare le istituzioni, ma bisogna dare merito, a Gabriele Gravina e Paolo Dal Pino, per la ripartenza: Lega e Federcalcio hanno tenuto duro. Gravina disse: ‘Non sarò il becchino del calcio italiano’, promessa mantenuta”.

In caso di un ulteriore stop quale soluzione propone?

“Sono ottimista e spero sempre che il campionato possa finire ma, in caso contrario, l’dea dell’algoritmo non mi entusiasma, sono contro a questa ipotesi. Penso sia il merito sul campo a dover strutturare la classifica finale”. 

Riapertura stadi: ipotesi fattibile o pura utopia?

“Questa è un’ipotesi legata alla situazione epidemiologica del nostro Paese; dal 3 giugno possiamo spostarci tra le regioni, e anche questo è un passo in avanti se consideriamo la situazione di un mese fa. Ricordo che lo stato di emergenza è in vigore fino al 31 luglio, quindi bisogna agire con prudenza. Si giocherà ogni giorno, la situazione è nuova anche per noi: vedremo cosa e come sarà possibile”.

Questione Gian Piero Gasperini. Che idea si è fatto?

“Ho letto le sue dichiarazioni e il comunicato dell’Atalanta, che ha ribadito di aver seguito correttamente il protocollo sanitario. Se Gasperini non fosse stato in grado di andare a Valencia non ci sarebbe andato. Invece ci è andato. Le sue condizioni si sono aggravate nei giorni successivi alla trasferta di Champions League. Vorrei poi ricordare una vicenda: quando l’Atalanta arrivò a Valencia, Gomez diede – giustamente – dei pagliacci ai fenomeni che circondavano la squadra. Fuori dal Mestalla erano presenti migliaia di tifosi della squadra di casa: era il 10 marzo e in Spagna, due giorni prima, c’era stato un grande caos per i festeggiamenti per la festa della donna. Conoscendo la serietà dello staff sanitario dell’Atalanta, sono convinto che se non fosse stato in grado di andare in campo lui non sarebbe proprio partito. Questa è una polemica sterile: la cosa importante è che Gasperini sia guarito”.

Capitolo mercato. Mauro Icardi-Psg: chi ha fatto l’affare?

“Sicuramente l’Inter, dal punto di vista economico-finanziario non c’è dubbio. Ho visto che al bilancio il cartellino aveva un valore di un milione e mezzo, la rivenduto a più di 50 milioni. La squadra neroazzura, poi, sa anche che se Lautaro Martinez dovesse andar via intascherebbe 111 milioni: un bottino enorme per fare un grande colpo di mercato, e l’obiettivo primario di Beppe Marotta è Edinson Cavani”.

Ibrahimović al Bologna che valore potrebbe avere?

“Se fossi un tifoso del Milan mi augurerei che Zlatan restasse. Siniša Mihajlović, in un’intervista rilasciata a una tv serba, ha dichiarato come il Bologna sia una delle opzioni per lo svedese. Ibrahimović al Bologna sarebbe un grandissimo colpo, perché questo calciatore è un campione che non ha età. Al Bologna porterebbe una ventata di entusiasmo, di classe, di esperienza. Lui è un trascinatore: sarebbe un grande colpo”.

 

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