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L’altro spogliatoio: la Sampdoria di Claudio Ranieri

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fonte immagine: Twitter ufficiale UC Sampdoria


A Marassi per ritrovare i 3 punti, è questo il diktat del Bologna. Di fronte una Sampdoria, che si rispecchia nel carattere del proprio allenatore, quel Claudio Ranieri che non ha certo bisogno di presentazioni e che a partire dalla scorsa stagione ha rimesso insieme i pezzi della squadra genovese.

La Samp è forse uno dei peggiori avversari in questo momento per il Bologna. La squadra di Ranieri non lascia molti spazi e sa costruire il proprio gioco sia a campo aperto, che gestendo il possesso. Non è un caso che una squadra prolifica come il Cagliari, appena due settimane fa, ha usufruito di una disattenzione del singolo per indirizzare una partita, altrimenti molto bloccata.

DIFESA – Disattenzione che ha privato oggi la Sampdoria di uno dei suoi elementi chiave nella retroguardia: Tommaso Augello. Il terzino sinistro blucerchiato è sicuramente la rivelazione di questo ultimo anno e mezzo della Samp. Tuttavia, col Cagliari un suo errore ha costretto la Samp a giocare tutta la seconda frazione in inferiorità numerica. L’assenza di Augello toglie certamente solidità al reparto, ma non solo, il terzino classe 1994 è un elemento cardine per la costruzione dell’azione della Samp, spesso si nota la squadra di Ranieri appoggiarsi a lui per uscire in palleggio dalla difesa. Augello è anche il terzino più sollecitato nel percorrere tutta la fascia e sovrapporsi. Al suo posto dovrebbe agire Regini, calciatore decisamente più remissivo e con un piede meno educato.
Il resto della difesa, composto da Bereszynski, Colley e Yoshida, potrebbe concedere qualche spazio agli avanti del Bologna, soprattutto se i rossoblù dovessero riuscire ad isolare il polacco nell’uno contro con Barrow.

CENTROCAMPO E ATTACCO – La Samp mette in campo un centrocampo a 4, molto fisico. Basti pensare che il più tecnico dei 4 è Albin Ekdal, che è infatti l’uomo incaricato di impostare la manovra della Samp. Gli altri 3 sono Candreva, Thorsby e Jankto, tre pesi massimi, che possiedono nel loro bagaglio calcistico grande resistenza, grande forza fisica e tutti hanno caratteristiche tecniche e compiti diversi. Se a Candreva è richiesto di ricoprire la fascia, in aiuto a Bereszynski dietro e in avanti a cercare di essere il miglior assistman possibile per Quagliarella, a Jankto sulla fascia opposta si chiede di essere un factotum: il ceco si interscambia spesso con Thorsby, lavora in coppia col terzino di riferimento sulla fascia sinistra e cerca spesso la porta col tiro dalla distanza e inserendosi come una scheggia in area di rigore. Gli stessi compiti li ha il norvegese Thorsby, il quale tuttavia ha decisamente meno tecnica dell’ex Udinese, ma è in possesso di una fisicità che lo rende fondamentale per entrambe le fasi di gioco.
La linea di centrocampo, in non possesso, si ritrae con grande ordine formando due linee da 4 strettissime, entro le quali il Bologna dovrà muoversi, se vorrà avere il pallino del gioco, e che dovrà muovere da destra verso sinistra, per crearsi lo spazio sul lato debole.

In avanti la finalizzazione è affidata ovviamente a Fabio Quagliarella, insostituibile bomber e capitano blucerchiato, supportato dall’ex Ramirez, che agirà tra le linee per rifinire in favore di Quaglia. Attenzione dunque al solito spazio tra centrocampo e difesa, nel quale l’uruguaiano si muove talvolta ancora con l’eleganza e l’efficacia dei giorni migliori.

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