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Buon compleanno Sinisa, combattente nato

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Damiano Fiorentini per 1000 Cuori Rossoblu

 

 

Buon compleanno Sinisa.
Sono 52 anni oggi per il nostro Mister.

Sinisa Mihajlovic non è un allenatore qualunque. 
Giocatore e allenatore da sempre controcorrente. E forse è stato proprio questo a renderlo così speciale, fuori dall’ordinario.
Il serbo è stato il tecnico del miracolo sportivo nel campionato 2018/2019, quando prese in mano il Bologna penultimo e lo portò al decimo posto, in 17 partite.

Non basterebbero pagine e pagine per raccontare chi è Sinisa Mihajlovic, però possiamo dire che la piazza rossoblù, insieme a lui, ha vissuto momenti indimenticabili, forse perché insperati.
E quelli li possiamo ricordare.

Basti pensare che alla prima partita di Sinisa sulla panchina rossoblù nel febbraio 2019, il Bologna andò a vincere a San Siro contro l’Inter.
La squadra arrivava dalla pesantissima sconfitta per 4-0 contro il Frosinone, il morale era a terra e la classifica faceva davvero paura. Nessuno voleva rivivere l’incubo della Serie B.
Tuttavia, se c’era uno che non era spaventato era proprio Mihajlovic. 
Il serbo era stato sicuro sin da subito che la squadra ce l’avrebbe fatta, e ha trasmesso la sua grinta e la sua convinzione a tutti i calciatori.
Risultato: vittoria per 1-0 sull’Inter con rete di Santander.
Quella potremmo definirla come la partita della rinascita.
Dopo il match di San Siro è come se tutti si fossero resi conto delle reali potenzialità del gruppo, ancora del tutto inespresse fino a quel momento.

Con l’arrivo del serbo, il Bologna iniziò ad esprimere un calcio sensazionale: niente e nessuno spaventava la squadra, che scendeva sempre in campo con una grinta mai vista.
E la dimostrazione di tutto ciò fu la partita che il Bologna andò a vincere a Torino, sul campo dei granata, per 3-2.
Nonostante il vantaggio iniziale del Toro e due reti annullate ai rossoblù, il Bologna impartì una grande lezione di calcio alla squadra allora allenata da Mazzarri.
Forse una delle più belle partite degli ultimi 10 anni. 
Emozione allo stato puro.

Il Bologna non mollava mai, ogni partita contro i rossoblù non si poteva dichiarare finita fino a che l’arbitro non fischiava per tre volte. 
E ciò lo dimostrò il match contro il Sassuolo al Dall’Ara. 
95’ minuto: 1-1. Un pari sarebbe servito, di fatto, a poco al Bologna, che ancora navigava in acque non molto tranquille.
Ultima azione della partita, angolo per i rossoblù, è Mattia Destro a scattare di testa e a mettere la palla in rete.
Il gol che non ti aspetti, segnato da chi non ti aspetti. 
Probabilmente, al fischio finale qualche lacrima di gioia scappò.
Il Bologna uscì vittorioso per 2-1. Quello fu il match della presa di consapevolezza definitiva: la salvezza iniziò ad essere vista non più come un miraggio, ma come una cosa molto concreta.

Salvezza che arrivò matematicamente dopo il 3-3 con la Lazio un mese e mezzo dopo.
Sembrava impossibile, eppure era successo davvero. L’unico che non era sorpreso era proprio Sinisa. 
Lui già sapeva.

Quello straordinario campionato si concluse con una meravigliosa vittoria per 3-2 sul Napoli.
3 punti che sancirono non solo il decimo posto in campionato, ma anche un vero e proprio miracolo sportivo operato da Mihajlovic: 30 punti in 17 gare.

Quello che successe dopo è cosa nota a tutti, purtroppo.

Agosto 2019.
La grande emozione provata nel vederlo in campo a Verona, dopo 43 giorni in ospedale, per guidare i suoi ragazzi, non è descrivibile a parole. 
La foto di Sinisa in panchina quel giorno, al Bentegodi, rappresenta a pieno cosa può significare il calcio e il proprio lavoro per una persona.

La vittoria sulla Spal all’ultimo minuto, arrivata una settimana dopo, testimoniò quanto i ragazzi ci tenessero a regalare al loro Mister 3 punti per la sua prima al Dall’Ara dopo il ciclo di cure.
La porta della Spal quella sera sembrava stregata: tante occasioni mangiate dai rossoblù davanti al portiere.
Ci pensò Soriano al 93’ minuto, all’ultima occasione disponibile per segnare.
Un grande urlo liberatorio uscì dalle mura del Dall’Ara al triplice fischio.

Anche dall’ospedale Sinisa è riuscito a trasmettere la determinazione ai suoi ragazzi, che nel weekend successivo, senza il Mister in panchina, vinsero a Brescia rimontando da 1-3 a 4-3.
Nella squadra si era creato un qualcosa che andava ben oltre il campo da gioco.
Un legame unico, che lo stesso Mihajlovic è solito ribadirlo ancora oggi, ogni tanto.

Nello scorso campionato, il Bologna è riuscito nell’impresa di battere 4 big: Atalanta, Napoli, Roma e Inter

Le due partite più emozionanti furono probabilmente la vittoria con i giallorossi all’Olimpico, in cui il Bologna espresse un gioco a dir poco sensazionale che fece davvero sognare l’Europa, e il 2-1 di San Siro contro l’Inter, arrivato dopo il vantaggio iniziale nerazzurro e il rigore sbagliato da Lautaro Martinez sull’1-0.
Due partite che difficilmente si dimenticano, un po’ per la caratura dei due avversari, e un po’ perché quelle due partite hanno permesso al tifoso bolognese di sognare, e questo per una piazza come Bologna è qualcosa di straordinario.

Al di là di tutto ciò che è successo e di quanto accadrà tra qualche mese, Sinisa è stato l’allenatore che ha saputo ridare fiducia e sogni non solo alla squadra, ma all’intera piazza.
Con lui ci siamo emozionati, e le emozioni così grandi non si dimenticano mai.

Ancora auguri di buon compleanno, Mister.

 

 

 

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