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Un girone fa: Bologna-Roma, i rossoblù ci rimettono la faccia

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Damiano Fiorentini - 1000cuorirossoblu

Una domenica soleggiata fa da contorno alla sfida del Dall’Ara tra Bologna e Roma, valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie A. I rossoblù arrivano dalla sconfitta rimediata a San Siro contro l’Inter per 3-1 mentre i giallorossi sono reduci da un pareggio con il Sassuolo nel weekend scorso e da una sconfitta durante la settimana nella trasferta di Europa League a Sofia in Bulgaria, sconfitta indolore visto il primato nel girone eliminatorio della squadra di Fonseca che ha garantito i sedicesimi di finale della competizione europea.

Prosegue il momento di difficoltà a livello numerico dei rossoblù che hanno diversi giocatori fermi ai box per infortunio; Mihajlovic a queste condizioni deve fare scelte abbastanza obbligate: in porta è stato preferito Ravaglia al suo esordio assoluto tra i professionisti; la difesa a quattro è composta da De Silvestri, Danilo, Tomiyasu e Mbaye; la mediana è affidata a Poli e Svanberg; i trequartisti sono Vignato, Soriano e Barrow che agiranno alle spalle di Palacio. Rispondono gli ospiti con Pau Lopez tra i pali; difesa a tre che vede Ibanez, Cristante e Kumbulla; centrocampo a quattro con Karsdorp e Spinazzola sugli esterni e Villar e Veretout in mezzo; attacco affidato a Dzeko con Mkhitaryan e Pellegrini impiegati come mezze punte.

Prima dell’inizio della partita, come successo per Maradona qualche settimana prima, le due squadre si schierano attorno al cerchio di centrocampo per ricordare Paolo Rossi, grande attaccante della Nazionale italiana, scomparso il mercoledì precedente alla partita.

Comincia l’incontro e si intravede già come una tranquilla domenica di fine autunno si possa trasformare in una disfatta che rovinerebbe le ultime ora del fine settimana ai tifosi rossoblù. Con una Roma che nelle ultime uscite di campionato non sembrava essere al top della condizione, ecco che sul manto verde del Dall’Ara si impone e gioca un grande calcio trasformando quella che poteva essere una partita equilibrata in un pallottoliere. Infatti già dopo cinque minuti di gara i giallorossi si portano in vantaggio grazie a uno strappo in velocità sulla sinistra di Spinazzola che salta secco De Silvestri; il numero 37 si porta sul fondo e vedendo Dzeko solo sul secondo palo, effettua un cross rasoterra; Poli capisce tutto ma pur arrivandoci non riesce a spazzare il pallone e maldestramente lo indirizza nella sua porta: autorete e 0-1 in favore della Roma. Galvanizzata dal vantaggio, la squadra proveniente dalla Capitale trova subito dopo anche il raddoppio con il capitano Edin Dzeko: l’azione parte a centrocampo dai piedi di Veretout che verticalizza in una frazione di secondo su Pellegrini; il centrocampista romano, a sua volta, dopo aver aspettato che il suo numero 9 si creasse lo spazio in profondità, verticalizza su di lui; grande movimento a eludere ogni possibile intervento da parte di Danilo e, fingendo di piazzare il pallone sul palo lontano, di mancino strozza il tiro alla sinistra di Ravaglia che viene spiazzato. Sicuramente il portiere esordiente dei rossoblù sperava in un debutto migliore. Ma il pomeriggio può ancora peggiorare e al quindicesimo minuto la Roma si porta sullo 0-3: in seguito al solito possesso palla con la linea difensiva, il pallone si sposta nella zona di Spinazzola che scivolando realizza fortunosamente un filtrante che mette fuori gioco l’intera retroguardia rossoblù; Pellegrini compie un taglio perfetto partendo sul filo del fuorigioco e solo, a tu per tu con Ravaglia, insacca con estrema facilità. Gli ospiti rallentano e si rilassano, così i rossoblù, attraverso una reazione d’orgoglio nonostante abbiano il morale sotto le scarpe, accorciano le distanze: lancio lungo dalla difesa di Danilo che serve Barrow, partito in posizione regolare; il gambiano si defila e crossa in area, nonostante nessun compagno avesse seguito l’azione; Cristante cambia maglia per un istante  immedesimandosi in una punta rossoblù e, in maniera goffa, tradisce Pau Lopez riaprendo l’esito della gara che sembrava già custodito in cassaforte. Sul risultato di 1-3 i giallorossi ricominciano a spingere e, grazie a un’altra azione magistrale, trovano il quarto goal: azione che coinvolge cinque giocatori: Karsdorp serve Dzeko, il numero 9 di spalle si gira e serve Pellegrini, controllo orientato del trequartista che la gira su Mkhitaryan; l’armeno aspetta l’ennesimo taglio di Veretout e lo serve al momento giusto; il francese, complice uno sbagliato piazzamento di Ravaglia, insacca a fil del primo palo e porta la Roma sul risultato di 1-4. In seguito a questa rete le espressioni dei giocatori del Bologna trasmettono imbarazzo, in una partita che si è trasformata in un incubo. Ma non è finita qui perchè a un minuto dall’intervallo gli ospiti riservano ai felsinei la manita: con un grande affondo di sessanta metri di Karsdorp si fa tutta la fascia destra superando Mbaye che durante la rincorsa riporta un infortunio muscolare; arrivato sul fondo senza più marcatura, l’olandese serve Mkhitaryan che a due passi dalla porta insacca. La squadra rossoblù è imbarazzata e preferirebbe la fine della partita all’incombente intervallo. Invece i giocatori di Mihajlovic dovranno sopportare altri quarantacinque minuti con l’unica “fortuna” di giocare con gli spalti vuoti.

Nonostante il risultato rotondo e una sconfitta già scritta, i rossoblù nella ripresa vogliono provare quantomeno salvare la dignità. Allora ci provano e nel primo quarto d’ora trovano la seconda rete con Dominguez; l’argentino, complice una deviazione di Cristante, spiazza Pau Lopez dopo aver ricevuto un appoggio da Palacio che lo ha servito dal limite dell’area. Purtroppo non è proprio giornata per i padroni di casa visto che ci si mette pure il VAR ad annullare la rete per un fuorigioco impercettibile del Trenza. Potrebbe già essere finita ma, nonostante il Bologna provi a giocarsela, la Roma sfrutta i contropiedi; il neo entrato Mayoral vuole mettersi in mostra per guadagnarsi il posto da titolare sottraendolo a Dzeko; lo spagnolo ha tra i piedi una ghiottissima occasione dopo aver dribblato anche Ravaglia in uscita disperata ma, a porta vuota, centra il palo che gli nega la gioia del goal. Negli ultimi venti minuti di gioco la partita si incanala nella direzione voluta dalla Roma e si addormenta fino a quando l’arbitro decreta la fine. I tre punti vanno alla squadra di Fonseca che sale in classifica a quota 21 per un sesto posto mentre il Bologna rimane a 12 occupando l’undicesimo a pari merito con il Cagliari.

Un girone dopo il Bologna si sta giocando un piazzamento nella parte sinistra della classifica ed è alla ricerca di conferme da parte dei suoi giocatori per pianificare al meglio la prossima stagione; la Roma invece è reduce da un periodo negativo in campionato, rappresentato da due sconfitte e un pareggio nelle ultime tre partite, mentre in Europa League è arrivata due giorni fa la vittoria nella partita di andata dei quarti di finale contro l’Ajax ad Amsterdam per 1-2. Tornando al campionato, i giallorossi non possono permettersi di perdere visto che occupano il settimo posto che non garantirebbe l’accesso alle due competizioni europee più importanti ma solo la partecipazione alla terza e nuova Conference League.

Spazio al campo, dunque, che dimostrerà chi persegue maggiormente i propri obiettivi stagionali: il Bologna per un piazzamento dall’ottavo al decimo posto, distanti rispettivamente sette, sei e due punti, con l’obiettivo di cominciare a lavorare psicologicamente in vista della rincorsa all’Europa della prossima stagione; la Roma per un piazzamento che possa garantire la partecipazione a una delle due principali competizioni europee, con la Champions League distante sette punti e l’Europa League un punto; i giallorossi avranno anche la possibilità di raggiungere la qualificazione Champions vincendo l’Europa League.

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