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L’altro spogliatoio: la scheda della Roma di Josè Mourinho

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fonte immagine: Twitter ufficiale AS Roma


È il momento di tornare in campo. Dopo 54 giorni di assenza torna la Serie A e il Bologna ha subito una sfida molto complicata in trasferta contro la Roma di Josè Mourinho, che oggi sconterà una giornata di squalifica, lasciando la panchina al suo vice Salvatore Foti. La Roma è un avversario ostico, non solo per la qualità tecnica, ma anche per il carattere e la tempra trasmessi dal suo allenatore.

Se il Bologna ha l’ambizione di migliorare il bel percorso con cui ha concluso la prima parte del torneo, la Roma ha sete di punti per rimediare ad alcuni rallentamenti che l’hanno scalzata immediatamente dalle prime quattro posizioni, vero obiettivo stagionale dei giallorossi.

MODULO. La squadra di Mourinho ha trovato una solidità accettabile dallo scorso anno, ripartendo dalla difesa a tre con tre pilastri inamovibili: Ibanez, Smalling e Mancini. Una linea di centrocampo che varia da 4 a 5, a seconda degli uomini a disposizione e un duo o trio d’attacco. In sostanza, la Roma gioca su tre schemi tattici principali: 3-5-2, 3-4-2-1 e 3-4-1-2.

FASE DIFENSIVA. La Roma si difende con una linea a cinque. I due esterni di centrocampo talvolta sono terzini di ruolo, riadattati alle posizioni di esterni a tutta fascia e tendono per caratteristiche a giocare più bassi, tuttavia la Roma, soprattutto quando lascia il pallino del gioco all’avversario, tende a schiacciarsi sulla linea della difesa, circostanza che ne favorisce una certa solidità, potendo contare su un centrocampo spesso formato da giocatori che fanno dello schermo alla difesa la loro qualità principali: vedi Cristante e Matic. I tre difensori, tuttavia, vanno in difficoltà in due circostanze: quando la squadra avversaria trova il modo di liberare un uomo tra le linee e sull’attacco alla profondità, dove il solo Smalling sembra in possesso dell’adeguata lettura delle giocate che scavalcano la linea difensiva.

FASE OFFENSIVA. La Roma attacca con tanti uomini. La squadra di Mourinho spinge con entrambi gli esterni che diventano quasi ali in fase offensiva. I due trequartisti, o uno di essi e la seconda punta svariano su tutto il fronte offensivo, cercando di creare superiorità numerica sulle fasce, ma anche centralmente quando si inserisce uno dei centrocampisti. La miglior condizione nella quale la Roma riesce a creare queste situazioni è quella che vede Pellegrini titolare nel duo di centrocampo e la coppia Zaniolo-Dybala dietro la punta, solitamente Abraham, il quale però sta attraversando un lungo periodo di appannamento.
La Roma costruisce trame pericolose soprattutto quando riesce a far ricevere Dybala largo sulla fascia o tra le linee. L’ex Juve punta e crea superiorità, caratteristica di cui al momento è in possesso solo l’argentino, visto che anche Zaniolo vive anche lui un periodo di appannamento.
Proprio poco prima della sosta, la squadra di Mourinho ha mostrato tutte le difficoltà in assenza di Dybala soprattutto contro squadre che si difendono bene e difficoltà nel creare vere occasioni da rete. Il ritorno di Dybala servirà, come mostrato nel finale della gara col Torino, a creare superiorità numerica, trovare linee di passaggio verticali altrimenti invisibili per altri e aumentare la quantità e la qualità delle conclusioni in porta.
Attenzione, però, la Roma è dotata di colpitori di testa fortissimi e grazie a queste qualità ha sbloccato e recuperato tante partite, trovando reti di testa su calcio piazzato.

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