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Passo indietro Fortitudo: Cremona vince 94-78

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VANOLI BASKET CREMONA – KIGILI FORTITUDO BOLOGNA 94-78 (24-11; 16-23; 27-24; 27-20)

Statistiche:

Cremona: Agbamu ne, Harris 13, Sanogo 9, Mcneace 10, Gallo ne, Pecchia 11, Poeta6, Spagnolo 9, Vecchiola ne, Tinkle 12, Cournooh 18, Radic 6. All.Galbiati

Fortitudo: Ashley 12, Gudmundsson, Aradori 13, Mancinelli 4, Procida 10, Benzing 12, Manna ne, Richardson 13, Baldasso 8, Toté 6. All.Martino

Arbitri: Attard, Quarta, Valzani.

Tiri da 2 CR 33/54 BO 20/37

Tiri da 3 CR 7/20 BO 6/20

Tiri liberi CR 7/13 BO 20/24

Rimbalzi CR 38 BO 37

Falli CR 24 BO 16

Quintetti iniziali:

Cremona: Spagnolo, Cournooph, Harris, Sanogo, Tinkle.

Fortitudo: Baldasso, Aradori, Richardson, Ashley, Benzing.

 

Effe pronta a ripartire da Antimo Martino e pronta a farlo al Pala Radi di Cremona. Dopo la buona prova all’esordio in LBA contro Reggio Emilia, dove un solo punto l’ha separata dall’avversaria, è il momento di cominciare a muovere anche la classifica. E’ il momento di farlo pure per la Vanoli, sconfitta all’esordio da Venezia ma consapevole di poter contare su un roster più lungo di quello ridotto della Fortitudo, orfana questa volta, oltre al noto Fantinelli, di Groselle, tenuto precauzionalmente a riposo a causa di un fastidio al ginocchio rimediato la settimana scorsa. Si rivede sul parquet, invece, Leonardo Totè, nervoso ma in grado di dare qualche buon segnale. Fa, invece, un passo indietro Bologna, sotto tutta la partita e non in grado di riavvicinarsi significativamente ad una Cremona che gioca meglio, gioca di squadra (si veda la distribuzione dei punti), si esalta e coglie la prima, importante, vittoria stagionale.

Pronti via e schiacciata in contropiede di Sanogo a evidenziare la determinazione dei padroni di casa, sottolineata dalla tripla di Tinkle poco dopo. 5-0 e time out di Martino nel tentativo di entrare in partita. Ci entra con Ashley e ci rimane con Benzing da tre, pur non riuscendo a dare continuità al proprio attacco, come neanche Cremona. 9-7 equilibrato dopo i primi 5 minuti di partita. Varie imprecisioni rendono meno spettacolare un ritmo alto fino al primo break Vanoli che non perdona le palle perse agli avversari: 20-9 a dare una prima direzione alla gara, quella che prevale, anzi si fa più marcata, alla fine dei primi 10′ (24-11).

La Fortitudo deve assottigliare il divario di punti prima che sia tardi. L’atteggiamento non manca, Procida e Mancinelli danno il proprio contributo, il primo soprattutto dall’arco in una sfida diretta con l’altro baby di turno Spagnolo, Totè torna ad essere il Totè di fine stagione scorsa ma la forbice non si riduce, se non di pochissimo: 36-25 a meno di 5′ dall’intervallo. Cremona riesce a gestire bene il vantaggio facendo calare l’intensità del gioco ma ecco che è proprio da questa scelta che i biancoblu scendono a -8 (38-30) quando mancano poco più di 3 giri di lancette al termine del secondo quarto prima che la gara si impigrisca nuovamente e la Fortitudo rosicchi altri due punti, esattamente quanto necessario per restare con entrambi i piedi dentro il match. 40-34 al 20°.

I minuti negli spogliatoi servono maggiormente alla squadra di Galbiati che torna in campo ridisegnata e mette alle strette la Fortitudo. Parziale che la riporta sulla doppia cifra di vantaggio nei primi tre minuti del terzo periodo, infiammando il Pala Radi e costringendo i biancoblu a a cercare soluzioni diverse. Soluzioni complicate, affidate al reparto lunghi che, però, danno qualche frutto fino al -5 (50-45); il problema è che con l’altra canottiera gioca un certo Tinkle, cecchino dai 6,75. Si balla sul +10 (punto più, punto meno) lungo il terzo quarto senza che una squadra dia l’accelerata decisiva o sventoli bandiera bianca anzitempo. Punti importanti dalle mani di Ivica Radic che permettono il +12 casalingo (59-47) a metà tempo. Baldasso si mette in proprio con la bomba che accorcia nuovamente sotto i 10, pronta la risposta di Pecchia. La Effe difetta nel gioco e si affida al talento individuale là dove i padroni di casa riescono a costruire meglio e di più. La differenza sta certamente anche lì. 67-56 a 1 minuto dal 30°, quando anche un po’ di nervosismo prende il sopravvento sulla partita e la spezzetta. Si arriva all’ultimo quarto sul 67-58. 

Il leitmotiv della gara, decifrabile solo fino a un certo punto, non accenna a cambiare nel corso dei primi minuti dell’ultimo quarto. Avvio migliore da parte della Vanoli, possessi vincenti fino al +14 (72-58) che a questo punto valgono parecchio, come parecchio anzi moltissimo la schiacciata di un Cournooh caldissimo, valida per il +19 (79-58) a 7′ dal termine. Inseguire a -15 nell’ultimo quarto può significare garbage time e miglioramento delle statistiche personali; l’eccezione che conferma la regola esiste ma non è il caso di questa Cremona-Fortitudo. E allora spazio ad alley-oop e tiri fuori posizione mentre il tabellone dice 83-70 a meno di 4′ dalla fine. Qualche palla persa di troppo da Cournooh, uscito tra gli applausi, e compagni non sfruttati dalla Fortitudo che pare aver deciso di no insistere più, quando, almeno in teoria, il cronometro ed il punteggio non la condannerebbero ancora. La tripla di Harris, però, una pietra sulla gara la appoggia lentamente: 88-74 a 1’45” dal termine. Tempo per gli ultimi canestri da entrambi i lati e sirena finale sul 94-78. La Fortitudo poteva spingere un nuovo pulsante start alla propria stagione e sbloccare la classifica, ma l’occasione l’ha colta Cremona.

 

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