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STADIO: Bologna, il futuro è tuo – 1 feb

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Un futuro emozionante è quello che attende il Bologna e i suoi tifosi: da quello prossimo, che vedrà arrivare in rapida successione al Dall’Ara Napoli e Milan, due grandi sfide contro due squadre forti ma non imbattibili, a quello che riguarda i prossimi anni. Il lavoro di Bigon e della società sta lentamente dando i suoi frutti, e la scelta di sfruttare questi anni per crescere una squadra giovane e forte, con alle spalle però una società solida e capace di resistere alle tentazioni, può davvero portare in futuro a grandi sogni. Per questo “Corriere dello Sport – STADIO” in edicola oggi, il giorno successivo alla chiusura del calciomercato, intitola “Il futuro è Bologna”.

Bologna, il futuro è il presente

Furio Zara racconta i profili di cinque prospetti rossoblu, cinque giocatori che ancora devono imporsi a Bologna ma hanno tutte le carte in regola per farlo. Lo fa con una doverosa premessa: la società, lungimirante, aveva previsto che questa squadra sarebbe stata troppo forte per non salvarsi e troppo acerba, per molti versi, per lottare in una zona-Europa che non le appartiene ancora e che anzi vede comunque solide realtà battagliare. Insomma, meglio investire tempo e denaro per il futuro, meglio utilizzare questa stagione per crescere i tanti giovani di cui questa squadra è formata: contro il Cagliari otto titolari erano under-24, undici under-25 sui quattordici giocatori utilizzati. Ecco poi una lista di talenti: il neo-arrivato Valencia, colombiano che nasce regista e che ha fisico e tecnica, e non a caso lo voleva la Juve. E ancora Emanuele Ndoj, interno di centrocampo ex-Primavera della Roma, siciliano di origini albanesi sbocciato nel Brescia dove resterà fino a giugno. A Bologna lo valuteranno quest’estate, mentre invece già viene valutato – in positivo – Orij Okwonkwo, esplosiva punta nigeriana a cui sono bastati un paio di mesi nella Primavera per entrare nel giro della prima squadra. Complice anche l’infortunio di un altro grande talento molto sfortunato, Umar Sadiq, che è in prestito con un riscatto fissato a 4 milioni ma che ancora non è stato possibile valutare visti i numerosi infortuni che lo hanno colpito: l’ultimo ieri, ancora alla caviglia sinistra. Infine il più famoso e affermato di tutti questi splendidi under-20, il centrocampista ghanese Godfred Donsah: gioca in Serie A da ben tre anni (prima di Bologna, Verona e Cagliari) e lo fa da veterano, infortuni permettendo. Adesso che se li è messi alle spalle sta mostrando tutto il suo valore, tanto che un sondaggio della Roma negli ultimi giorni di mercato è stato nettamente respinto al mittente. Donsah è il futuro, e “il futuro è Bologna”.

Contro il Napoli salta Sadiq. Verdi dal primo minuto?

Matteo Fogacci si concentra invece sul presente, sul campo e sulla prossima sfida che vedrà il Bologna sfidare un Napoli ancora con il dente avvelenato per il mezzo passo falso rimediato in casa contro il Palermo nell’ultimo turno. Umar Sadiq si è nuovamente infortunato, ieri durante una sessione di allenamento, ancora alla caviglia sinistra che già gli ha creato non pochi problemi in questa stagione che doveva servire a lanciarlo nel calcio che conta e che invece si sta rivelando tristemente transitoria. Non dovrebbe essere disponibile contro i partenopei, mentre tornerà Dzemaili dalla squalifica e potrebbe tornare Simone Verdi, finalmente, dal primo minuto: lo svizzero andrà a comporre un centrocampo dove Pulgar resterà davanti alla difesa mentre per il terzo posto sarà ballottaggio tra Nagy e Donsah, mentre Verdi ricomporrà il tridente d’attacco con Krejci e il ritrovato Mattia Destro. In difesa Torosidis al posto di Krafth squalificato (ma è una soluzione che Donadoni avrebbe potuto adottare anche a giochi normali) e probabilmente Oikonomou al posto di Gastaldello: il greco mancherà d’esperienza rispetto al capitano, ma è rapido e forse più adatto a fronteggiare i rapidi attaccanti azzurri.

Grandi sfide al Dall’Ara

6 dicembre 2015: il Napoli viene da una striscia di nove vittorie e quattro pari, guida la classifica e viene a Bologna sulla scia di un grande entusiasmo. Non bastano i gol di Higuain però, finisce 3-2 per Donadoni e i suoi ragazzi. Ecco, il Napoli che torna a Bologna fa naturalmente venire in mente quella sfida e quella vittoria contro una big che ancora manca in questo campionato: i tifosi sanno che il Bologna è già salvo, e sanno allo stesso tempo che l’Europa è lontana. Ma certe partite sono sempre importanti, e saranno l’occasione (come tutte le successive sfide con le big, che verranno tutte al Dall’Ara) per invertire la tendenza di questa stagione, ovvero quella di un Bologna piccolo con le grandi. Le prevendite vanno alla grande (superata quota 20.000 presenze, si punta addirittura a 30.000) dimostrando come la tifoseria risponda sempre presente quando si parla di Bologna. Ora sta a Destro e compagni regalare un sogno.

Acquafresca, il lungo addio

È Giorgio Burreddu infine a chiudere lo spazio dedicato al Bologna con un pezzo su Robert Acquafresca, da ieri ufficialmente un giocatore della Ternana dopo essere stato rossoblu per 5 anni, 6 mesi e 17 giorni. Talento mai sbocciato, ma che una volta giocava nella Nazionale Under-21 insieme a Buffon e faceva mordere le mani al Manchester United, che lo aveva avvicinato e poi se lo era lasciato sfuggire, Acquafresca arrivò a Bologna con l’etichetta di promessa vera del nostro calcio, reduce da ottime stagioni che però purtroppo non sono mai state ripetute. Presto fuori dai piani rossoblu, non ha mai saputo rientrarci, stando spesso ai margini: panchina, molta tribuna, prestiti esotici che sapevano di veri e propri parcheggi e anonimi allenamenti fuori rosa, con la Primavera. L’ultimo squillo da protagonista la partecipazione inattesa alla corsa per il ritorno in A, due anni fa, con Delio Rossi in panchina. Adesso la rinascita, perché 30 anni (li compirà a settembre) sono troppo pochi per ammainare tutti i sogni. Si lasciano così, Bologna e Acquafresca, con l’amarezza di un amore che non è mai sbocciato. 

foto: ghanasoccernet.com

 

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