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Il Resto del Carlino – Palacio, quando l’età è solo un numero

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Alessandro Sgarzi


“Rodrigo Palacio è un leader tecnico di questa squadra”. Parole e musica di Filippo Inzaghi, che ancora una volta ieri in conferenza stampa ha voluto ribadire l’importanza dell’argentino nell’economia della sua squadra. Lampi di classe da parte dell’argentino anche nell’ultima sfida contro l’Atalanta, dove è però apparso sottotono, complice quella carta d’identità che comincia a pesare. Verità a metà, in quanto, oltre all’assist per la rete del vantaggio iniziale di Mbaye, il “Trenza” si è visto negare il gol solo da un’uscita disperata di Berisha, che ha salvato l’Atalanta dal raddoppio felsineo. Riflessi di un talento che solo l’incedere degli anni può offuscare ma che, nonostante tutto, è fondamentale per i rossoblù. Leader tecnico, ma non solo: la sua guida morale è un riferimento per il gruppo, come si evince anche dall’abnegazione con cui l’argentino svolge gli allenamenti quotidiani. Dopo le cessioni di Verdi e Di Francesco, l’acquisto di tanti giovani di prospettiva (leggasi Svanberg, Calabresi, Corbo e via discorrendo) ha portato una ventata di freschezza tra le vie di Bologna colorate di rossoblù. Ma queste giovani promesse, per germogliare, hanno bisogno di un faro che le guidi. E chi se non l’argentino, che ai tempi dell’Inter e con una gamba a mezzo servizio portava a scuola niente meno che Antonio Candreva?

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