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Corriere dello Sport – Ulivieri: ”Credo che il Bologna sappia già che Sinisa rimarrà”

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crediti immagine: Tutto Potenza


Interessante intervista rilasciata dall’ex allenatore del Bologna, Renzo Uliveri, alle colonne del Corriere dello Sport.
Il tecnico toscano ha parlato del suo passato da allenatore e ha toccato anche il tema Mihajlovic.
Queste le sue parole.

Lei ha sempre detto che da allenatore l’hanno sempre cercato..
”Esatto, ma ho avuto anche la fortuna di poter sempre sciegliere la squadra”.

E’ vero che Gazzoni e Oriali le impedirono di andare alla Fiorentina?
”Non è andata così. Posso assicurare che se un tecnico ha veramente voglia di cambiare aria, una soluzione c’è sempre. Io dissi a Gazzoni che mi sarebbe piaciuto andare a Firenze, lui mi rispose di no, e io sono rimasto lo stesso molto volentieri”.

Le è dispiaciuto molto rinunciare alla Fiorentina..
”A Firenze ho giocato per 5 anni nelle giovanili. I dirigenti di allora mi diedero in mano la Primavera, perché avevano visto che di calcio ne capivo. Un giorno chiesi a loro di poter avere la prima squadra. Ecco perché chiesi a Gazzoni di farmi andare alla Fiorentina.
Sembrava tutto fatto, avevo già parlato con Cecchi Gori, poi dissi al presidente della Fiorentina che avrebbe dovuto chiamare Gazzoni, ma mi disse di no e lo dovetti fare io. E’ stato in quel momento che presi due ‘’no’’ da due presidenti diversi nello stesso momento”.

E’ passato molto tempo da allora..
”Si ma non ho alcun rimorso, anzi ho capito la decisione che Gazzoni e Oriali hanno preso. Avevamo iniziato un progetto insieme, era giusto continuare. 
Di quei giorni ho ricordi indelebili. Ricordo che alla prima gara di campionato, dalla Curva Nord del Bologna apparve uno striscione che diceva ‘’Coraggio Ulivieri, un anno passa in fretta’’. Questo perché avevo detto che dopo il mancato approdo alla Fiorentina avrei fatto l’abbonamento alla Viola. 
Il giorno dopo incontrai la madre di Ivan Dall’Olio (il ragazzo rimasto ferito negli scontri con gli ultras della Viola), era molto arrabbiata.
Inoltre, quello striscione mi fece male dentro, ho ancora la foto”.

Da presidente degli allenatori, pensa che sarebbe giusto se un tecnico forzasse la mano per andarsene?
”No, la cosa che al massimo si può fare è chiedere, ma se i tuoi dirigenti ti dicono una cosa, è giusto rispettare gli accordi”.

Pensa che sia giusto trattenere un tecnico solo perché c’è un contratto?
”Ci si deve confrontare, è l’unico modo”.

Mihajlovic non ha mai detto di voler lasciare Bologna, ma è comunque un tecnico molto ambizioso..
”Sinisa non sarà mai quella persona che si accontenta di vivacchiare, avrà sempre le motivazioni per vivere ogni cosa da vero guerriero, e questo è indipendente dalla squadra che si trova ad allenare”.

Perché un allenatore non dovrebbe avere ambizioni?
”Un tecnico deve avere delle ambizioni, ma deve anche saper stare ai progetti che mette in atto la società. Quando ero alla Sampdoria, mi ricordo che chiesi al presidente di poter costruire una squadra più competitiva, Mantovani mi rispose ‘’Si fermi qui’’. Poi mi chiese di diventare suo socio, così da fare insieme il progetto, se avessi rifiutato lo avrebbe fatto da solo”.

Non pensa che il Bologna dovrebbe essere più ambizioso?
”Non stiamo parlando della Juve, o del Milan. Le ambizioni dei rossoblù dipendono dalla programmazione da come cresceranno i giovani in squadra, serve anche l’aiuto dell’allenatore.
E’ un periodo difficile per i presidenti, la prima cosa a cui devono pensare è di far stare bene economicamente la società’’.

Avrebbe detto le stesse cose anche da allenatore?
”Non c’è un’età per il buon senso”.

Spera che Sinisa rimanga a Bologna?
”Si da tifoso ci spero, ma il problema non si pone, ha un contratto”.

E nel caso in cui nascesse un problema?
”Ci si deve parlare, e cercare di trovare una soluzione che vada bene a tutti. Penso che nel Bologna sappiano già che Sinisa resterà”.

Perché la pensa così?
”Perché se io fossi il Bologna, lo vorrei sapere, e nel caso in cui non lo sapessi ancora metterei una scadenza, dal momento che è adesso che si inizia a programmare la prossima stagione, non certo a fine campionato. Sapere chi sarà l’allenatore della prossima stagione è il minimo”.

(Fonte: Il Corriere dello Sport – Claudio Beneforti)

 

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