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L’altro spogliatoio: il Napoli di Luciano Spalletti

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fonte immagine: Twitter ufficiale SSC Napoli


Posticipo di lusso per il Bologna che fa visita al Napoli, secondo in classifica. I rossoblù cercano il riscatto dopo la grande prova fornita sabato sera con il Milan, che a causa dell’inferiorità e poi della doppia inferiorità numerica, non è bastata a fermare i rossoneri, che proprio stasera i partenopei cercheranno di riagguantare. Di fronte i ragazzi di Sinisa Mihjalovic, che dovrà far fronte a diverse assenze importanti, ma con un importante recupero quello di Jerdy Schouten. Di che cosa dovrà preoccuparsi il tecnico serbo questa sera? Tutto, è la risposta più vicina alla realtà.

DIFESA – Il Napoli si schiera con un 4-2-3-1. Può contare su una linea difensiva di assoluta affidabilità. Da quando Luciano Spalletti ha trovato in Rrahmani il compagno ideale di Kalidou Koulibaly, la squadra sembra aver guadagnato una solidità che nelle ultime stagioni, dall’addio di Albiol, era mancata. La linea a 4, composta dai due centrali più i terzini Mario Rui e Di Lorenzo funziona perfettamente, aggredisce in avanti efficacemente quando è necessario, e si difende bene anche nelle fasi di difesa posizionale all’interno della propria area di rigore. Inoltre, i rischi sono ridotti grazie alla cerniera di centrocampo, composta da Fabian Ruiz e Zambo Anguissa. In particolare, il camerunense in questa prima parte del campionato ha mostrato grande fisicità e pulizia tecnica. L’ex Fulham è un motorino incessante, sempre al posto giusto al momento giusto, grazie ad un’intelligenza tattica fuori dal comune, e grazie a queste abilità recupera tanti palloni facendo un fondamentale lavoro di filtro alla difesa. In aiuto ai terzini c’è anche la copertura dei due esterni offensivi, che ripiegano puntualmente dal lato dei portatori di palla avversari.
In possesso il Napoli si schiera con una linea a tre, dove Di Lorenzo è il terzo centrale, chiamato a fare possesso, mentre il terzino sinistro, Mario Rui avanza per offrire un’opzione di passaggio esterna.

FASE OFFENSIVA – Il Napoli ha poi tanta qualità in avanti. Dei quattro uomini d’attacco, di certo i tre inamovibili sono il capitano Insigne, sulla fascia sinistra, il centravanti Osimhen e Piotr Zielinski che agisce alle sue spalle. La squadra di Spalletti è in grado colpire sia in contropiede, che contro difese schierate. La squadra azzurra ha qualità tecniche eccelse, e a differenze degli anni scorsi Fabian Ruiz è cresciuto nel ruolo di regista della squadra, maturando una notevole conoscenza dei tempi di gioco. Un miglioramento certamente dovuto al tecnico toscano, che fece altrettanto all’Inter con Marcelo Brozovic. La regia di Ruiz permette al Napoli di gestire il pallone con ordine e pericolosità nella metà campo avversaria. Spesso e volentieri la squadra partenopea, contro difese schierate, sovraccarica il gioco e la densità di uomini su una fascia per poi cambiare rapidamente il lato, e cogliere nell’uno contro uno i terzini avversari. Al centro, invece, ci sono tiratori e finalizzatori di alto livello. Oltra a Osimhen in grado di segnare in ogni maniera, grazie a doti fisici straordinarie, ci sono anche gli inserimenti di Zielinski e le giocate a rientrare verso il centro di uno degli esterni.
Attenzione però anche al contropiede del Napoli. La presenza di un giocatore come Osimhen molto fisico, ma altrettanto veloce, costringe le squadre avversarie ad allungarsi per coprire i lunghi tratti di campo coperti dall’attaccante nigeriano, abilissimo nell’attaccare la profondità. Nelle azioni di rimessa Osimhen gestisce il gioco per poi sfruttare l’arrivo a rimorchio di esterni, trequartista o mediani oppure andare lui stesso alla conclusione.

Per il Bologna sarà dunque una gara difficile, perché neutralizzare tutte le armi del Napoli è un’impresa che in questo momento è riuscita solo alla Roma, la scorsa settimana.

 

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